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Rimini: costretta a drogarsi per fare sesso di gruppo e ricattata dal fidanzato

4 apr 2019
Foto ansa
Foto ansa

Una storia d'amore sfociata in minacce e ricatti viene denunciata a pochi giorni dall'approvazione del reato di "revenge porn" in Italia. La riporta il Corriere Romagna.

Protagonista una cameriera riminese innamoratasi di un cuoco nel ristorante in cui lavora. Inizialmente lui si comporta bene con lei, ma dopo qualche tempo toglie la maschera. La convince a fare uso di cocaina pressandola continuamente per soddisfare le sue "esigenze", tanto da portarla a fare anche sesso di gruppo. Per tutta la relazione la riminese, secondo l'accusa, viene soggiogata dall'uomo, che non esita a maltrattarla preso da forti attacchi di gelosia. Ad un certo punto la ragazza tenta di troncare la relazione definitivamente, ma lui non ci sta e passa al ricatto. Le dice di avere delle sue foto intime (ricevute in privato e trovate sul suo hard disk) e la costringe a proseguire la relazione.

Ora la riminese, in cura dallo psicologo, è riuscita ad uscirne e ha sporto denuncia. Lui nega tutto, contestando che non siano state trovate tracce di droga nella ex fidanzata o prove dei ricatti. Ora la parola passa al giudice. Se venisse provata l'accusa, il ricatto tramite foto o o video intimi prevede, per la nuova normativa sul "revenge porn", da uno a sei anni di reclusione e la multa da cinquemila a quindicimila euro.


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