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Rimini: indagato per giro di droga, archiviazione per 33enne

15 dic 2018
Tribunale
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Il gip del tribunale di Rimini Vinicio Cantarini ha decretato l'archiviazione per Matteo Curzi, 33enne riminese finito tra una ventina di indagati per un giro di droga. Nelle motivazioni del gip si legge che "non sussistono elementi idonei a sostenere l'accusa in giudizio".

L'ipotesi di reato a carico di Curzi (difeso dall'avvocato Fiorenzo Alessi) e delle due donne che si occupavano della gestione di un noto locale in centro a Rimini, era quella di "tollerare in concorso morale e materiale lo spaccio e il consumo di stupefacenti all'interno del ristorante". Curzi, titolare della licenza e legale rappresentante della società che gestiva il locale, si occupava degli aspetti amministrativi e aveva da subito ribadito agli inquirenti di essere all'oscuro di ciò che vi avveniva secondo l'accusa. L'inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore Paolo Gengarelli, era partita da una segnalazione per schiamazzi provenienti dal locale. Le telecamere nascoste dalla polizia municipale avevano poi immortalato un'ottantina di episodi di spaccio. Tra gli indagati ci sono anche le due donne, madre e figlia, che gestivano il ristorante pur essendo state assunte dalla proprietà con le mansioni di cuoca e cameriera. In seguito all'inchiesta il questore di Rimini Maurizio Improta aveva disposto la chiusura del locale per due mesi.

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