Rimini: maltrattamenti ad anziani in una casa di cura, 4 arresti

Le immagini sono forti e stridono con quanto la casa famiglia per anziani di Rimini, Villa Franca, promette nel cartello pubblicitario al suo ingresso: calore umano e competenza.  In quattro mesi di indagini, partite dalla denuncia di una ex dipendente che ha vuotato il sacco dopo essersi licenziata, i carabinieri hanno documentato oltre 150 episodi di vessazioni fisiche e morali. Botte ed insulti. Vittime ospiti ultraottantenni, non autosufficienti, quattro con disabilità. Ai domiciliari sono finiti un 78enne di Chieti con precedenti, una 38enne peruviana, due operatici socio sanitarie di 51 anni, una riminese ed una di origine georgiana. Coordinata dal pm Davide Ercolani l'operazione ha un nome che guarda oltre la violenza vigliacca delle immagini: si chiama “Speranza”.  

Gloria Lisi, Assessore alla protezione sociale di Rimini - in una nota- ritiene necessaria l'esigenza di ridiscutere le leggi che regolamentano questo delicato settore. "Non è possibile che esistano regole e controlli severissimi per certi tipi di strutture, e regole e controlli quasi inesistenti per altre, come quella teatro dei maltrattamenti. Su questo penso sia necessario un ripensamento, in sede nazionale e pertanto anche regionale, sui criteri per avviare e mantenere questo tipo di strutture sui nostri territori".

Con una nota la Cgil interviene sulla vicenda rilanciando un tema non nuovo per i sindacati, in merito ad una legislazione che consente l'apertura di piccole strutture, con un massimo di 5 ospiti, senza particolari controlli.  
Nel video l'intervista a Sabato Landi, Comandante nucleo operativo carabinieri di Rimini

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