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Rimini: "Prolungare le misure restrittive"

È la richiesta rivolta alla Regione Emilia Romagna da parte dei Sindaci, Presidente della Provincia e Prefetto di Rimini. "Decisione sofferta ma necessaria per fermare l'emergenza" spiegano

di Giacomo Barducci
11 apr 2020
Rimini: "Prolungare le misure restrittive"

Arriva la richiesta di prolungare tutte le misure restrittive in vigore nella provincia di Rimini da parte dei Sindaci, Presidente della Provincia e Prefetto. “Sentite le autorità sanitarie e letta la relazione epidemiologica del direttore generale dell'Ausl Romagna – scrivono – chiediamo al Presidente della Regione Emilia Romagna di reiterare tutte le disposizioni restrittive previste dal Decreto Speranza-Bonaccini sulla chiusura di tutte le attività produttive e commerciali”. Richiesto inoltre di continuare a chiudere parchi e giardini pubblici, limitare la mobilità personale e far permanere la cinturazione del territorio provinciale con blocchi e varchi presidiati. Questa rappresenta una decisione sofferta, spiegano, ma necessaria per fermare l'emergenza in atto e anche ampliamente ragionate e ponderata secondo le seguenti valutazioni:

1. La relazione della direzione Ausl conferma lo stato emergenziale in atto

2. Si registra un riscontro positivo delle restrizioni fin qui praticate

3. Sostanziale differenza di risultato rispetto ad altre realtà limitrofe con risparmi rilevanti in termini di vite umane e di contagi.

4. Ogni decisione assunta ora di allargamento delle maglie nelle restrizioni rischierebbe di vanificare tutti i sacrifici fatti fino ad oggi ed inoltre fornirebbe un messaggio di smobilitazione i cui effetti rischierebbero di essere devastanti

5. Posizione unitaria dei sindaci del prefetto e delle autorità sanitarie sentite le categorie Ne consegue che nelle prossime ore la Regione emanerà l’Ordinanza di proroga al 3 maggio 2020 di tutte le disposizioni già in atto in questa provincia, all'interno della quale non si applicheranno le norme meno restrittive del Dpcm emanato ieri dal Governo. La situazione è monitorata dall'unità di crisi ora per ora e, d’accordo con il Presidente Bonaccini, laddove si determinassero le condizioni saranno prese in considerazione le ragioni di una eventuale rimodulazione delle disposizioni locali. I sindaci convengono che le prossime settimane dovranno essere dedicate ad organizzare al meglio l’avvio della fase due mettendo in campo tutte le azioni programmatorie e operative al fine di farci trovare pronti alla possibile progressiva riattivazione delle attività lavorative e sociali.


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