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Rimini ricorda i Tre Martiri

di Filippo Mariotti
16 ago 2019
Il luogo dell’esecuzione è segnalato a terra dalla proiezione idealizzata della trave cui erano appesi i tre giovani
Il luogo dell’esecuzione è segnalato a terra dalla proiezione idealizzata della trave cui erano appesi i tre giovani

Mario Capelli, Luigi Nicolò, Adelio Pagliarani furono uccisi dai nazifascisti il 16 agosto 1944, impiccati nella piazza principale di Rimini, allora intitolata a Giulio Cesare. Questa mattina si svolge, nella piazza a loro dedicata, la Cerimonia commemorativa - organizzata dall'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia Sezione di Rimini in collaborazione con il Comune di Rimini -, nel corso della quale verranno deposte corone di alloro in Piazza Tre Martiri, in Piazza Ferrari e in via Ducale, loro sede operativa durante il passaggio del Fronte. Questa sera, alle 21.00, alla Corte degli Agostiniani, la premiazione della IX edizione “Premio Vincenzo Mascia”; premio rivolto ai ragazzi delle scuole riminesi. Di seguitoci sarà il monologo di Roberto Mercadini dal titolo "La più selvaggia sete, la più selvaggia fame” e incentrato sulla Resistenza.

I tre giovani partigiani facevano parte del medesimo Distaccamento della 29^ Brigata GAP “Gastone Sozzi”. Furono denunciati da un gappista catturato e torturato. Anche loro subirono così la stessa sorte ma non rivelarono i nomi di loro compagni. La mattina del 16 agosto i tre vennero sottoposti a un processo sommario e furono giudicati colpevoli di “ammassamento clandestino di armi e munizioni a fine terroristico e di reati di sabotaggio e attentati contro cose e persone”. La loro impiccagione pubblica doveva servire di “esempio e di remora a chiunque”. L'esecuzione avvenne alle sette del mattino. L’impalcatura della forca era ancora in piedi in mezzo alle macerie quando un mese dopo, il 21 settembre, le truppe alleate entravano nella città liberandola dai nazifascisti.


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