Rimini Sociale: nel 2023 contributi per oltre 600 persone in situazioni di grave disagio

L'assessore Kristian Gianfreda: “Ogni cittadino deve essere messo nelle condizioni di affrontare le sfide della vita"

Sono state festività natalizie con numeri da record a Rimini ma per il comune è anche tempo di un bilancio sociale. Fa quindi il punto sul supporto offerto alle persone in difficoltà, per contingenze temporanee o fattori cronici. Oltre 600 coloro che hanno ricevuto nel 2023 contributi dai servizi sociali. 600 storie diverse ma accomunate dalla fatica quotidiana a far quadrare i conti, in un contesto storico segnato da inflazione e caro-vita. Famiglie, coppie, single, anziani e disabili, impossibilitati a fronteggiare – con proprie risorse- situazioni di grave disagio. Non si parla di solo sostegno economico ma anche di inserimento lavorativo e formativo. Senza dimenticare il problema casa, utenze e affitti, fino all'ospitalità temporanea in alberghi e residence. “Ogni cittadino deve essere messo nelle condizioni di affrontare le sfide della vita con dignità e speranza” afferma l'assessore alla protezione sociale Kristian Gianfreda. In una nota il comune di Rimini parla anche del “fondo sociale locale inclusione minori”, definendolo “esempio tangibile dell’impegno profuso dall’amministrazione nell’ambito delle politiche di protezione sociale e inclusione”. Viene erogato a nuclei familiari con minori che non rientrano nelle misure di sostegno al reddito ordinarie e straordinarie previste a livello nazionale. E grazie al quale sono stati assistiti, nel 2023, 169 utenti, con aiuti per affitti e bollette, prestiti sull’onore, buoni spesa, dispositivi digitali e connessioni, o legate ad attività scolastiche e formative. Forte attenzione – rimarca il Comune - è stata posta anche agli anziani, esposti alle conseguenze della solitudine. Cura e tutela che si sono concretizzate con la vicinanza a 263 persone, attraverso interventi che hanno spaziato dall'affitto alla copertura di spese mediche e medicinali. Ma è “riduttivo parlare di sociale snocciolando soltanto numeri – afferma Gianfreda, perché quei numeri “non potranno mai riflettere con interezza l’entità del lavoro che si cela dietro il cuore pulsante di un settore che è fatto anche di ascolto, confronto, dialogo, empatia”.

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