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Rimini: tormenta e terrorizza la madre. Arrestato per atti persecutori

11 giu 2019
Polizia Rimini, foto repertorio
Polizia Rimini, foto repertorio

Aveva terrorizzato la madre con atteggiamenti violenti, minacciosi e continue richieste di denaro, tanto da portare la donna a chiedere aiuto alla Questura di Rimini.

Tutto era cominciato a maggio quando, al termine di una terapia a base di metadone a cui si era sottoposto, il trentanovenne riminese aveva iniziato a trattare male la madre, con urla, insulti continui e messaggi su whatsapp ad ogni ora del giorno.

La donna, per tutelarsi, era stata costretta a sporgere denuncia alla Questura di Rimini, che aveva emesso nei suoi confronti del figlio un provvedimento di ammonimento. Nel giro di tre giorni il giovane era però già tornato a tormentare la donna, tanto da urlare e suonare incessantemente il citofono e bussare con forza al pianerottolo del suo appartamento. Presa dalla paura la madre ha chiamato i Carabinieri, ma prima del loro il 39enne era riuscito ad arrampicarsi sul balcone con delle tavole e le aveva intimato di consegnargli il telefono cellulare. Grazie all'arrivo delle delle forze dell'ordine l'uomo era stato allontanato.

L'ultimo episodio è avvenuto ieri, quando il 39enne raggiunge nuovamente la donna sul luogo di lavoro. Non gli viene stato permesso l'ingresso nella struttura, ma riesce comunque ad intrufolarsi all'interno, probabilmente seguendo qualche cliente della ditta. La madre, presa dalla paura, si nasconde all'interno di una stanza. Il soggetto cerca di raggiungerla e urla alle sue colleghe frasi come "“Fammi entrare, devo andare da mia madre, cosa hai nel cervello, spostati!”. L'intervento della polizia riesce a riportare la situazione all'ordine, nonostante l'atteggiamento irrequieto e poco collaborativo del 39enne.

Il giovane, risultato con precedenti per detenzione e spaccio di stupefacenti, è stato quindi arrestato per atti persecutori e condotto alla Casa Circondariale.


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