Nella sede della Rai a Roma si è tenuta la 36sima assemblea della Comunità Radiotelevisiva Italofona. Erano presenti, per via delle limitazioni dovuti al Covid, il Presidente Maurizio Canetta e la Segretaria generale Maria du Bessé, mentre altri membri e amici erano in collegamento da remoto.
In apertura il saluto del Presidente Rai Marcello Foa, che ha sottolineato come “in questo periodo di iper connessione forzata e anche di riflessione forzata, è sempre più importante agire per la promozione della lingua italiana e sviluppare ulteriormente le attività e l’influenza della Comunità Radiotelevisiva Italofona. La Rai ci sarà sempre - ha assicurato - è un impegno che rientra nel nostro mandato di servizio pubblico. E saremo sempre disponibili e pronti a dialogare con tutte le comunità italofone all’estero e a portare il nostro sostegno e il desiderio di condividere esperienze”.
Il valore essenziale della lingua italiana è stato sottolineato anche dal Presidente Canetta, che ha sottolineato l'impegno del CRI per agire con “solidità e flessibilità”, seguendo linee direttrici fondate sulla specificità dell'associazione, ma legate anche all'attività di organismi di media a iniziative della società culturale e civile. “Il 2021 – dichiara si presenta dunque ricco di stimoli e impegni”.
La Segretaria Generale du Bessé ha ricordato l'importanza di “tradurre progettualmente la specificità della Comunità con perseveranza e creatività, puntando sulla ricchezza che scaturisce dalla diversità di tutti noi e dalla nostra lingua comune. Modalità - ha ricordato - che ha già dato i suoi frutti nella recente coproduzione "Con Dante", a cui ha collaborato anche San Marino RTV con "Lo pane altrui".
In assemblea è stato lanciato il prossimo seminario dedicato al racconto dello sport alla radio, che vedrà la partecipazione di studiosi ed esperti e intende offrire spunti su nuove prospettive, evoluzione del linguaggio, collegamenti tra Sport e obiettivi dell’agenda 2030 ONU. L'incontro è organizzato in collaborazione con Radio Rai e Rai per il Sociale, .
In assemblea anche un'anticipazione della ricerca "Le comunità italiane nei Balcani: storia recente e nuove traiettorie", condotta da Osservatorio Balcani Caucaso Transeuropa, Istituto sui Diritti delle Minoranze-Eurac Research e Fondazione Museo storico del Trentino con il contributo del MAECI.
I temi dell'autonomia, le evoluzioni più recenti e l'attuale situazione socio-giuridica, culturale ed economica delle comunità italiane in Slovenia, Croazia e Bosnia Erzegovina sono stati al centro di una tavola rotonda, in cui è stata sottolineata la tutela avanzata, sotto il profilo costituzionale, delle minoranze italiane in Slovenia e Croazia. Risulta essere ancora scarsa, invece, l’implementazione di politiche volte a promuovere il bilinguismo, anche a livello scolastico. L’attività culturale portata avanti dalle comunità nei diversi Paesi oggetto di studio risulta vivace e svolge un’importante funzione aggregativa..
Nello studio è stata evidenziata l'importanza del mezzo radiofonico e in particolare da emittenti membri della CRI come Radio Capodistria (Slovenia), Radio Pola e Radio Fiume (Croazia), mentre in Bosnia non vi sono ancora programmi radiofonici gestiti dalla comunità italiana.