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Roma: Recovery Plan di Draghi al vaglio del Consiglio dei Ministri

Il Piano nazionale di ripresa e resilienza del Premier prevede 4 grandi riforme e 6 missioni, con la supervisione a Palazzo Chigi

24 apr 2021

Ha la “firma” del Premier, il Piano nazionale di ripresa e resilienza. Documento di più di 300 pagine, per cogliere l'opportunità – definita “imperdibile” - di innescare una “crescita duratura e sostenibile” con oltre 191 miliardi di fondi del Next generation Eu. Alla luce delle attuali, profonde, difficoltà causate dalla pandemia, l'obiettivo è ambizioso: fare dell'Italia un Paese “più moderno”, con meno povertà e diseguaglianze. La spinta stimata alla crescita è del 3,6% nel 2026. Ma è necessario che i fondi non vengano sprecati; per questo Draghi ha deciso di tenere la regia a Palazzo Chigi, con un comitato che dovrebbe coinvolgere i ministri competenti. Politicamente non sarà un percorso agevole, per l'ex Presidente della BCE. Perché nella bozza, ad esempio, vi sarebbe la mancata proroga del Superbonus per le ristrutturazioni edilizie – caro ai 5 Stelle -, e la fine di quota 100: una bandiera per la Lega. Decisiva la distribuzione delle risorse: il 40% al Sud; 38% a progetti “green”; 25% alla digitalizzazione. Il piano è composto da 6 missioni e 4 riforme della Pubblica amministrazione, della giustizia, per la concorrenza e le semplificazioni.



Una volta superato il vaglio del Consiglio dei Ministri il documento sarà illustrato lunedì e martedì alle Camere. Difficilmente vi saranno variazioni sostanziali. Fra le misure vi sono 6,7 miliardi per le rinnovabili, internet veloce a 8 milioni di famiglie e 9mila scuole, 25 miliardi per la rete ferroviaria veloce, 228mila nuovi posti negli asili.


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