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Romagna: medici stremati tra turni "massacranti" e pazienti da curare. Sui no-vax: "Siamo quasi alla follia"

Al pronto soccorso pazienti Covid non vaccinati con lettere dell'avvocato. L'appello dell'Ordine dei Medici: "Credete nella scienza"

Turni “massacranti”, uno sforzo straordinario da ormai quasi due anni e una nuova ondata da fronteggiare: è la condizione dei medici in Romagna che, oltre alla malattia, raccontano di dover affrontare l'opposizione – e una certa aggressività - dei pazienti no vax. "Siamo quasi alla follia", afferma il presidente dell'Ordine dei Medici della Provincia di Rimini, Maurizio Grossi, nel raccontare casi di persone sintomatiche al Covid al pronto soccorso con in mano le lettere degli avvocati con indicazioni sulle cure da ricevere. "Vacilla la fiducia nella scienza", afferma Grossi che invita tutti i cittadini a vaccinarsi e si appella ai medici affinché continuino nel loro impegno nei confronti di tutti i pazienti. 
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Forme di contestazioni segnalate anche nei reparti, come spiega Gilberto Vergoni, segretario Aziendale dell'Anaao, Sindacato dei medici ospedalieri della Romagna. Allo stress di un lavoro intenso si aggiungono, ogni giorno, le nuove positività dei colleghi. E' necessario, per Vergoni, un aggiornamento del sistema sanitario nazionale, anche sul fronte fondi. La situazione difficile tocca anche i medici di famiglia che devono seguire i pazienti e, allo stesso tempo, dare informazioni su isolamenti, quarantene e misure da adottare. “Avrebbero bisogno di un call center”, ha affermato, ironicamente, il presidente Grossi.

Nel servizio, le interviste a Maurizio Grossi (presidente Ordine dei Medici Provincia Rimini) e Gilberto Vergoni (segretario Aziendale Anaao Asl Romagna-Rimini)
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