
All'Emilia Romagna servono 200 milioni per la sanità, che quest'anno non arriveranno da Roma, e le risorse verranno reperite attraverso un aumento dell’addizionale Irpef per i due scaglioni di reddito più alti, ticket sanitari proporzionati al reddito e, dal 2026, incrementi su bollo auto e Irap. “Quella che presentiamo - ha dichiarato il presidente De Pascale - è una delle più forti manovre a tutela della sanità pubblica della storia di questa Regione: avendo preso atto che il bilancio 2024 della nostra sanità si chiuderà con 200 milioni di squilibrio a causa dei mancati trasferimenti del fondo sanitario nazionale, si rende necessario un contributo straordinario per salvaguardare il diritto alla salute degli emiliano-romagnoli”.
“Ritoccare le leve fiscali non è una scelta che facciamo a cuor leggero- commenta de Pascale-, ne comprendiamo l’impatto e il sacrificio per famiglie e cittadini: per questo ne abbiamo parametrato il più possibile l’effetto in base al reddito, cercando di salvaguardare quelli più bassi”. De Pascale ha incassato il pieno sostegno della sua maggioranza; per Fratelli d'Italia la sinistra si conferma il partito delle tasse, mentre Cgil,Cisl e Uil lamentano il mancato confronto.