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Scatta la zona "Arancione Scuro" nei distretti della Ausl Romagna: stop alle visite a parenti e Dad al 100%

15 sindaci dei Comuni interessati scrivono alla Regione: serve una strategia di lungo periodo

2 mar 2021
Immagine di repertorio
Immagine di repertorio

Il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, ha firmato l’ordinanza, preannunciata nei giorni scorsi, che istituisce la zona arancione scuro per tutti i comuni dell’Ausl Romagna, esclusi quelli del distretto di Forlì, e quindi quelli delle province di Rimini, Ravenna e del Cesenate. Si tratta di un atto, in vigore da oggi e fino al 14 marzo. Il provvedimento è più restrittivo rispetto alle misure nazionali in vigore per la zona arancione in cui è collocata tutta l’Emilia-Romagna dal 21 febbraio scorso, e deriva da un andamento del contagio in costante crescita, anche fra i giovani e nelle scuole.

No, dunque, agli spostamenti, anche all’interno del proprio comune, e stop alle visite a parenti e amici, se non per motivi di salute, lavoro e comprovate necessità, e limitazioni alle lezioni in presenza: l’attività didattica si svolgerà esclusivamente a distanza per tutte le scuole di ogni ordine e grado e per l’Università. Rimarrà in presenza per i servizi educativi 0-3 anni e le scuole d’infanzia. Non vengono invece sospese le attività economiche, nei limiti delle regole consentite in fascia arancione, comprese quelle per i servizi alla persona.




Ma i sindaci non ci stanno e a stretto giro arriva una lettera firmata da 15 amministratori comunali interessati indirizzata al presidente Bonaccini e all'Assessore alle politiche per la salute Donnini in merito alle decisione di ripristinare la didattica a distanza per il 100% degli studenti. "Pur preoccupandoci molto la situazione dell'incremento dei contagi - scrivono - la decisione rischia di risultare di difficile comprensione per la cittadinanza di fronte a dati numerici che non permettono di attribuire la responsabilità del contagio agli ambienti scolastici, mettendo, al contempo, tante famiglie nella condizione di dover ricorrere anche all'aiuto dei nonni, categoria, peraltro, da proteggere e tutelare maggiormente". I sindaci puntualizzano inoltre che oltre alla salute fisica sia importante la tenuta psicologica, soprattutto delle fasce più giovani della popolazione, provata da ormai un anno di pandemia. 

Chiedono pertanto che venga vaccinato in via prioritaria il personale scolastico delle zone dichiarate "arancione scuro" o "rosse e, di seguito, tutta la popolazione che risiede in queste zone così da arginare il contagio. Sul fronte economico, sostegno alle famiglie che devono trovare soluzioni nella gestione dei figli in DAD e a tutte quelle attività che verranno maggiormente penalizzate dalle misure più restrittive.

È da un anno che chiediamo ai nostri cittadini importanti sacrifici - concludono - a questo punto del percorso però è indispensabile che le istituzioni inizino ad agire su due livelli: uno, a breve termine, legato ad un'azione di emergenza dettata dall'incognita dell'evolversi del virus e delle sue varianti, l'altro deve prevedere una strategia a lungo termine che vada ad incidere pesantemente sulla capacità di reperire i vaccini ed immaginare nuove strategie di convivenza con il virus. 





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