E' scontro tra Italia e FMI dopo le stime sulla crescita riviste al ribasso

Il Fondo Monetario rivede al ribasso le stime di crescita per l'Italia e il governo insorge.

Bankitalia, Fondo Monetario, Francia. Il governo Lega-5Stelle non lesina critiche e crea malumori, soprattutto oltralpe, dove l'ambasciatrice italiana Teresa Castaldo è stata convocata a Parigi, dopo le pesanti critiche del vice presidente del Consiglio Luigi Di Maio. “La Francia ha colonie africane e le sta impoverendo – ha detto – l'Unione Europea dovrebbe sanzionare questi Paesi”. Anche il Fondo Monetario ha fatto arrabbiare il governo, perché così come Banca d'Italia, ha rivisto al ribasso le stime di crescita per il 2019, -0,6% dall'1% che era ad ottobre.
Anzi, per l'Fmi, l'Italia è “un freno per la crescita” ed è considerato un “fattore di rischio” proprio come il caso Brexit, non ancora risolto. “Gli spread sono calati ma restano alti – dice ancora il Fondo Monetario, che ha rivisto al ribasso anche la crescita della Germania, di sei decimi di punti in meno – l'Italia preoccupa per la sua politica fiscale”. Mentre il vice presidente del Consiglio Salvini risponde da par suo, “è l'Fmi con le sue politiche che rappresenta un rischio – dice – questi signori non stanno bene, non ne azzeccano una”, conclude poi, il ministro dell'Economia Tria sceglie la cautela: “Sarà il tempo – sostiene – a dire se l'Italia sarà costretta a una manovra correttiva per tenere in linea i conti pubblici”.
Che l'Italia sia entrata in recessione alla fine del 2018 pare ormai chiaro: sarà comunque l'Istat a certificarlo, nel caso, quando il 31 gennaio pubblicherà i dati sul Pil riferiti all'ultimo trimestre. Tra tante liti e malumori, però, anche un sorriso: quello che, promette, porterà Lino Banfi dentro l'Unesco. Il comico pugliese, ha annunciato Di Maio, rappresenterà l'Italia nell'organizzazione.

Francesca Biliotti

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