ORDINANZA

Scuole chiuse, 10 sindaci romagnoli chiedono alla Regione di ripensarci

Scuole chiuse, 10 sindaci romagnoli chiedono alla Regione di ripensarci.

“Questa decisione drastica della Regione ci risulta di difficile comprensione”. Il sindaco di San Leo, Leonardo Bindi, anticipa sulla pagina Facebook del comune l'appello di 10 sindaci romagnoli – delle province di Rimini e Cesena – affinché l'Emilia-Romagna ci ripensi e possa diversificare le misure sulle chiusure scolastiche a seconda dell'andamento pandemico dei vari territori. “Anche perchè – precisa la nota - non suffragata da dati numerici che permettano di attribuire la responsabilità del contagio agli ambienti scolastici”. Così facendo, continua, si mettono “migliaia di famiglie nella condizione di dover ricorrere all'aiuto dei nonni, categoria da proteggere maggiormente”.
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Sottolineando l'importanza della tenuta psicologica di famiglie e ragazzi, vengono riportati tre punti “d'ora in poi imprescindibili”: la somministrazione prioritaria del vaccino al personale scolastico delle zone dichiarate "arancione scuro" o "rosse" per assicurare il diritto allo studio; la predisposizione di strumenti economici in favore delle famiglie che avranno i figli in DAD e un confronto con la Regione che conduca ad un rapido ritorno alla didattica in presenza e in sicurezza, almeno per le scuole primarie. La nota è sottoscritta dai comuni di Bellaria Igea Marina, Gatteo, Sarsina, Verghereto, Novafeltria, Casteldelci, San Leo, Talamello, Coriano e Morciano
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