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Si è spento Enrico Vaime, uno dei padri del varietà in Italia

Maurizio Costanzo: " Mi sento più solo"

29 mar 2021
Foto facebook @Enrico.Vaime
Foto facebook @Enrico.Vaime

Ci ha lasciato Enrico Vaime, considerato uno dei grandi padri dell'intrattenimento e del varietà in Italia. Si è spento domenica al Policlinico Gemelli di Roma. Considerato uno dei più brillanti autori radiofonici e televisivi, aveva 85 anni.
Con Italo Terzoli, con il quale ha costituito la ditta artistica Terzoli & Vaime, è stato uno dei più prolifici autori di teatro e di varietà radiofonico e televisivo fra gli anni Sessanta e Settanta. La sua produzione è sconfinata e include decine di titoli di grande successo e popolarità. Considerato un maestro dalle successive generazioni di autori, Vaime si è sempre distinto per l'intelligente ironia e il garbato umorismo.

Nato a Perugia il 19 gennaio 1936, entrò in Rai nel 1960 vincendo un concorso. Ha firmato per la tv circa 200 programmi, fra cui i varietà Quelli della domenica (1968), Canzonissima '68 e '69, Fantastico '88 e, con Maurizio Costanzo, Memorie dal bianco e nero (Rai Uno); le fiction Un figlio a metà, Italian Restaurant, Mio figlio ha 70 anni. Con Costanzo anche la sua ultima esperienza in tv, S'è fatta notte, dal 2012 al 2016. Portano la firma di Vaime anche numerosi musical teatrali, soprattutto per la coppia Garinei e Giovannini. Fra le sue commedie musicali: "Felicibumta", "Anche i bancari hanno un'anima", "La vita comincia ogni mattina e tante altre". Con Enrico Montesano fece "Bravo", "Beati voi" e "Malgrado tutto beati voi".




Tra le tante esperienze, anche trasmissioni televisive su Telemontecarlo, nel 1992, affiancando Luciano Rispoli come coautore dei testi per il varietà La più bella sei tu, e, negli anni 2000, alcune trasmissioni su La7 come il nostalgico programma Anni Luce che, attraverso spezzoni di film del passato e interviste ai protagonisti, analizzava l'evoluzione della società italiana dal secondo dopoguerra ad oggi. Sempre sulla stessa emittente era stato protagonista di Omnibus e, successivamente, ospite fisso del programma Coffee Break, allora condotto da Tiziana Panella. In radio ha collaborato a centinaia di programmi e per decenni ha condotto Black Out, su Radio2 il sabato e la domenica mattina.

Ha pubblicato tanti libri, fra cui "Amare significa", "Tutti possono arricchire tranne i poveri", "Le braghe del padrone", "Perdere la testa", "Non contate su di me", "Black Out", "Quando la rucola non c'era", "I cretini non sono quelli di una volta" e "Anche a costo di mentire", "Gente per bene - Quasi un'autobiografia".

Stava male da un po' , almeno due anni, secondo Maurizio Costanzo, suo grande amico che all'ANSA lo ha ricordato con commozione: "Eravamo un bel gruppo, io, Enrico, Marcello Marchesi, Italo Terzoli. Erano gli anni dei grandi varietà, dei sabati sera di Rai1. Enrico era straordinario, la sua cifra era l'elegante ironia. Era la persona più ironica che abbia conosciuto, indovinava la battuta disarmante anche davanti ad un fatto clamoroso. Marcello Marchesi diceva che quando Enrico si passava un dito nel collo della camicia, stava per tirare fuori una battuta... Che dire? Mi sento più solo, mi pare una trincea... Mercoledì inizierò la nuova puntata del Costanzo show dedicandola a lui".


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