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Stop alle proroghe, Vanni: "Non ci sono i tempi tecnici per riassegnare le spiagge entro fine 2023"

16 feb 2022
Stop alle proroghe, Vanni: "Non ci sono i tempi tecnici per riassegnare le spiagge entro fine 2023"

Concessioni assegnate tramite gara dal 2024, ma anche tutela degli investimenti fatti, considerazione per gli imprenditori che nei cinque anni precedenti hanno utilizzato lo stabilimento come principale fonte di reddito e massima partecipazione di microimprese, piccole imprese ed enti del terzo settore. Adeguato equilibrio tra le aree demaniali in concessione e le aree libere o libere attrezzate. E tra le linee-guida, anche un freno al caro-ombrellone, tutele degli investimenti e qualità del servizio per tutti, anche per i disabili. E poi accesso al mare gratuito garantito a tutti con la previsione di una costante presenza di varchi (disposizione già prevista per legge ma oggetto di violazioni e abusi). Sono alcuni dei punti salienti degli emendamenti al ddl Concorrenza che introducono la riforma delle concessioni balneari a cui il Consiglio dei ministri ha dato il via libera all'unanimità. Previsto anche un disegno di legge che prevede una delega al governo per l'adozione, entro sei mesi, di uno o più decreti legislativi per semplificare la disciplina sulle concessioni.

In allarme gli operatori del settore, che vedono “messe a repentaglio decine di migliaia di imprese familiari che hanno fatto la storia del turismo nazionale”. Ed è protesta dei gestori davanti a Montecitorio contro la decisione del Governo.

“Non ci sono i tempi tecnici per riassegnare le spiagge – sostiene il presidente di Confartigianato Imprese Demaniali e della cooperativa Bagnini Rimini Sud, Mauro Vanni - entro la fine del 2023 dovranno essere fatti i bandi, "una data impossibile per le amministrazioni comunali", spiega, "per riassegnare 30mila imprese. Non ci sono gli organici nelle amministrazioni pubbliche per gestire una mole di lavoro così grande". "Il rischio - afferma il balneare - è che si facciano dei provvedimenti affrettati". Ora si attendono i decreti attuativi. "A seconda di come verranno scritti – conclude Vanni - cambierà la qualità della norma”. Intanto "la categoria entra in stato di agitazione”. Per l'assessore Andrea Corsini invece “Una buona base di partenza. Accolti buona parte dei criteri indicati nella piattaforma della Regione Emilia-Romagna condivisa con Comuni costieri e associazioni di categoria. Ora fondamentale l’ascolto delle Regioni”.

L'ha presa di contro "con molta amarezza" Gabriele Paglierani. "Cosa siamo, carne da macello? - commenta all'Ansa lo storico gestore del bagno 26 di Rimini - E le 30-40 famiglie che prendono lo stipendio con la mia concessione – si chiede - dove vanno, in mezzo alla strada?"




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