2 AGOSTO 1980

Strage di Bologna: in occasione del 40esimo anniversario celebrazioni nel rispetto delle normative anti-covid

Fu l'atto terroristico più grave, in Italia, dalla fine della Seconda Guerra Mondiale. Fra le 85 vittime il sammarinese Pietro Galassi

Indignazione, commozione. Ancora oggi colpiscono nel profondo, le immagini di ciò che accadde quel 2 agosto. L'orologio della stazione di Bologna segnava le 10.25 quando deflagrò un potentissimo ordigno occultato all'interno di una valigia abbandonata nella sala d'aspetto di seconda classe. Quella bomba inghiottì le vite di 85 innocenti; 200, invece, i feriti, molti dei quali gravemente mutilati. Fra le vittime, quel giorno, anche un sammarinese: il 66enne Pietro Galassi, laureato in fisica e matematica, già preside a Viareggio. Era in attesa su una delle pensiline al momento dell'esplosione.

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40 anni sono passati, e quella ferita non si è ancora rimarginata. Servono “piena verità e giustizia”; è la richiesta che oggi risuona nelle parole del Presidente della Repubblica Mattarella e delle massime istituzioni italiane. Un quarantennale celebrato nel rispetto delle vigenti normative sul coronavirus, senza il tradizionale corteo; e con la toccante cerimonia alla stazione – intitolata nell'occasione al 2 agosto del 1980 – trasmessa in streaming su uno schermo in Piazza Maggiore, dove si erano raccolti i partecipanti. Un lungo e commosso applauso ha chiuso il minuto di silenzio. Poi gli interventi delle Autorità: dal Sindaco Merola al Presidente dell'associazione delle vittime della strage, Paolo Bolognesi; che ha ringraziato i magistrati della Procura generale del capoluogo felsineo, per la maxi-indagine sui mandanti.

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