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Vaiolo delle scimmie, Sambri (Pievesestina): “Preparati a questa e altre malattie”

Ome e Ecdc aggioranano costantemente una lista di "attenzione" sulle malattie che si stanno sviluppando nel mondo

22 mag 2022
Foto: Ausl Romagna
Foto: Ausl Romagna

“Il vaiolo delle scimmie ha avuto centinaia di casi in Europa negli ultimi 5 anni ed è normale che si siano elaborati dati di un certo livello. Quindi siamo preparati”. Ad affermarlo Vittorio Sambri, direttore dell'unità operativa Microbiologia del laboratorio unico di Pievesestina dell'Ausl Romagna. “Si tratta – spiega sul Corriere Romagna – di una malattia che si trasmette con un contatto diretto tra una persona malata ed una sana e ciò può avvenire anche attraverso contatti di tipo sessuale non protetti”. A livello di sintomatologia, “causa una forma di febbre alla quale poi si associa una formazione di vescicole cutanee che sono il vero veicolo dell'infezione”.

Nessun allarme dunque, visto che la preparazione del laboratorio deriva da dettami con i quali costantemente l'Organizzazione mondiale della Sanità informa i presidi sanitari di tutto il mondo. E i vaiolo delle scimmie era incluso in una lista di “warning” che arriva sia dall'Oms, sia dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie. Frutto, afferma Sambri, di un mondo globalizzato. Quindi ciò che accade dall'altra parte del mondo può presto raggiungere gli altri paesi.

Finora sono tre i casi confermati in Italia di vaiolo delle scimmie, tutte in carico all'Istituto di malattie infettive Spallanzani di Roma. Mentre l'Oms spiega che la situazione "si sta evolvendo", e "che ci saranno più casi di vaiolo delle scimmie identificati man mano che la sorveglianza si espande nei paesi non endemici". Le azioni immediate, spiega l'Organizzazione mondiale della Sanità in una nota, "si concentrano sull'informazione di coloro che potrebbero essere più a rischio di infezione con informazioni accurate, al fine di fermare un'ulteriore diffusione. Le attuali prove disponibili suggeriscono che coloro che sono più a rischio sono coloro che hanno avuto uno stretto contatto fisico con qualcuno con il vaiolo delle scimmie, mentre sono sintomatici".





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