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Ventinovenne di Rimini uccisa in strada in Salento, dall'ex fidanzato "confessione implicita"

2 feb 2021
@Tg2

Quella di Salvatore Carfora non è una confessione piena, piuttosto una confessione implicita. A spiegarlo è il questore di Lecce, Andrea Valentino, dopo che il presunto omicida della 29enne di Rimini Sonia Di Maggio è stato sentito su quanto accaduto ieri a Minervino di Lecce.

Sonia si trovava in Salento dal suo attuale fidanzato. La coppia, ieri sera, era uscita per fare la spesa quando Carfora, 39 anni, originario di Torre Annunziata ed ex fidanzato della ragazza, li ha raggiunti colpendo la giovane con oltre 20 coltellate. Questo quanto raccontato dal nuovo compagno. L'uomo si è dileguato ma è poi stato bloccato dagli agenti del commissariato di Otranto nelle vicinanze della stazione, mentre cercava un mezzo per allontanarsi.

Il 39enne, che ha precedenti penali, ha espresso la volontà di aiutare gli investigatori a ritrovare il coltello. “Se uno ti porta a recuperare l'arma del delitto, è come se avesse confessato”, ha spiegato il Questore che, allo stesso tempo, ha parlato di una persona che appare poco lucida e che non ha dato una spiegazione chiara di ciò che ha fatto. Alla fine non è più riuscito a trovare il posto.

Sulla vicenda è intervenuta Gloria Lisi, vice sindaco di Rimini. Soffermarci su quanto accade, per Lisi, è un “gesto di rispetto per le troppe donne che non diventeranno mai mamme o nonne, che non potranno realizzare i propri obiettivi e i propri sogni”. Circa 500 gli accessi nel 2020 agli sportelli della Casa delle donne di piazza Cavour e circa 250 quelle che hanno contattato il centro antiviolenza. Da gennaio a ottobre, sono state 22 le donne ospitate nella Casa Rifugio.



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