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Verso il 13° Presidente italiano: le curiosità degli uomini del Colle

di Davide Gresta Zucchi
18 gen 2022

La Repubblica italiana venne istituita il 2 giugno 1946 in seguito a un referendum. Alcide De Gasperi divenne Capo di Stato provvisorio. L'Italia ha visto 12 presidenti della Repubblica. A una settimana dall'elezione del tredicesimo. Di ognuno di loro ci sono curiosità o aspetti particolari:

Enrico De Nicola, proveniente dal Partito Liberale Italiano, fu il primo a diventare Presidente della Repubblica (dal 1° luglio 1946 al 12 maggio 1948) ed il solo ad essere entrato in carica “di diritto”. Fu infatti eletto dall'Assemblea Costituente come capo provvisorio dello Stato. Con l'effettiva entrata in vigore della Costituzione, nel 1948, assunse il titolo e le funzioni di Presidente. Come residenza, scelse Palazzo Giustiniani.

Luigi Einaudi, del Partito Liberale Italiano, fu il secondo Presidente (dal 12 maggio 1948 all'11 maggio 1955) ed il primo ad essere eletto dal Parlamento italiano, nonché il primo a risiedere al Quirinale. Fondatore della famosa casa editrice Giulio Einaudi Editore, fu anche il primo presidente ad essere governatore della Banca d'Italia.

Arrivò poi Giovanni Gronchi  (dall'11 maggio 1955 all'11 maggio 1962). Democristiano, sottosegretario all'industria nel Governo Mussolini. Emblematico il caso del “Gronchi Rosa”, che ad oggi è considerato il francobollo più famoso d'Italia: in occasione del suo viaggio in Perù, venne emesso un francobollo commemorativo di colore rosa lilla da 205 lire. Il francobollo riportava i confini del Perù in modo errato perché colui che realizzò il bozzetto, utilizzò un vecchio atlante DeAgostini non aggiornato. L'evento creò un caso diplomatico e il francobollo venne subito ritirato e sostituito con un altro di colore grigio. Il Gronchi Rosa è una chicca per i filatelisti e può valere fino a 30mila euro.




Antonio Segni, quarto presidente (dall'11 maggio 1962 al 6 dicembre 1964), anche lui della DC. Il 7 agosto 1964, durante un impetuoso colloquio con l'esponente socialdemocratico Giuseppe Saragat e il presidente del Consiglio dei ministri Aldo Moro, fu colpito da una trombosi cerebrale. Nessuno di loro ha mai spiegato i contenuti del colloquio: indirettamente, dai diari di Ettore Bernabei, si è trovata una descrizione. Il suo mandato si concluse con le sue dimissioni.

Giuseppe Saragat, del Partito Socialista Democratico Italiano, fu il quinto presidente (dal 29 dicembre 1964 al 29 dicembre 1971). Noto il suo amore per il vino Barolo. In epoca fascista, era il 1926, scelse l'esilio. Quando nel '43 tornò in Italia venne arrestato perché risultava tra i sovversivi. Riuscì a evadere nel '44 grazie ai partigiani che falsificarono un ordine di scarcerazione. Fu Presidente durante gli avvenimenti del Sessantotto.

Ancora un democristiano sale al Colle quale sesto inquilino: Giovanni Leone, (dal 29 dicembre 1971 al 15 giugno 1978). Fu il primo a sciogliere anticipatamente le camere, per aprire a nuove elezioni. Sei mesi prima della scadenza del suo mandato, si dimise in seguito allo scandalo Lockheed, In Italia riguardò la fornitura degli aerei da trasporto C-130. Nel suo mandato il rapimento e l'uccisione di Aldo Moro.

Sandro Pertini è il primo partigiano Presidente. È il settimo in ordine di successione (dal 9 luglio 1978 al 29 giugno 1985). Appartenente al Partito Socialista Italiano, è stato il Capo di Stato più amato dagli italiani. La sua elezione è nota anche perché fu quella che ricevette più consensi in assoluto: dei 995 aventi diritto al voto, infatti, lo votarono in 832.




Il Democristiano Francesco Cossiga è l'ottavo Presidente della Repubblica (dal 3 luglio 1985 al 28 aprile 1992). Nell'ultimo biennio del suo mandato è ricordato per i suoi interventi provocatori ed eccessivi che gli portarono una grande attenzione mediatica assieme all'appellativo “il picconatore”. Alcune inchieste hanno collegato Cossiga alla strategia della tensione e si è vociferato su una sua affiliazione alla Massoneria.

Il successivo settennato resta in casa Dc con Oscar Luigi Scalfaro, (dal 28 maggio 1992 al 15 maggio 1999). Sono gli anni di Tangentopoli delle stragi di Capaci e via d'Amelio. Scalfaro venne coinvolto nello scandalo "Sisde" quale ministro dell’Interno, dopo le denunce di uomini dei servizi, quale «destinatario naturale di somme per uso istituzionale». Si difese in un discorso a reti unificate, celebre il suo "Io non ci sto". 

Carlo Azeglio Ciampi è stato il decimo presidente (dal 18 maggio 1999 al 15 maggio 2006) e il secondo governatore della Banca d'Italia, dopo Luigi Einaudi. È stato anche il primo Presidente a non essere stato affiliato ad alcun partito politico durante il suo mandato. Fu protagonista, insieme all'allora Presidente del Consiglio Romano Prodi, dell'ingresso nell'euro, la moneta unica.

Giorgio Napolitano è stato l'undicesimo presidente e il primo ad aver avuto due mandati (dal 15 maggio 2006 al 22 aprile 2013 e dal 22 aprile 2013 al 14 gennaio 2015). Nel primo mandato era affiliato al partito dei Democratici di Sinistra. Nel secondo mandato, a nessun partito. Ha avuto un conflitto con la Procura di Palermo.

Sergio Mattarella, presidente in carica dal 3 febbraio 2015 è il dodicesimo. Non ha un partito politico di affiliazione durante il suo mandato. Ha avuto un fratello vittima della mafia, Piersanti Mattarella. È stato il primo ad aver vissuto al tempo di una pandemia durante il suo mandato. Di lui spiccano i modi sempre garbati e signorili, mai scomposti.





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