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24 febbraio: un anno di guerra in Ucraina, l'Onu invoca la pace

Ma è escalation tra blocchi contrapposti

24 feb 2023

Sarebbe dovuta durare solo pochi giorni, per gli esperti, visto lo scontro tra la super potenza russa e la molto più piccola Ucraina. Invece è passato un anno dall'inizio della guerra: l'“operazione militare speciale”, citando Mosca. 12 mesi di conflitto e, in parallelo, un ritorno all'escalation tra Russia e Occidente. E' il 24 febbraio 2022 quando le forze russe iniziano a colpire il territorio ucraino. Saranno i primi atti di una più vasta offensiva che interesserà diverse zone del Paese, focalizzandosi soprattutto sul fronte orientale e meridionale, ma senza risparmiare aree come la capitale Kiev.

Si pensava ad una guerra lampo, ma non ci si aspettava una risposta massiccia, in termini di resistenza, da parte degli ucraini. Simbolo della lotta: il presidente Zelensky. Si parla di centinaia di migliaia di morti finora. Compatta la risposta dell'Occidente che ha da subito appoggiato Kiev, anche a livello di equipaggiamenti, oltre che nella solidarietà: tanti i rifugiati in Europa, San Marino compresa. Paesi europei in generale compatti in difesa dell'Ucraina, anche applicando sanzioni a Mosca.

Dall'Alto rappresentante dell'UE per gli Affari esteri e la politica di sicurezza, Borrell, l'invito ad agire insieme per far prevalere il diritto internazionale, dopo un'invasione “brutale, immotivata e illegale”. Appoggio ribadito anche da Nato e Stati Uniti: dimostrazione la recente visita del presidente Usa Biden a Kiev. Il conflitto ha da subito assunto un valore più ampio, di scontro tra Alleanza atlantica e Russia. Nel suo recente discorso alla nazione, dal presidente russo Putin l'annuncio della sospensione unilaterale degli accordi con gli Usa sulle armi nucleari. Torna, dunque, l'incubo atomico.

Nel frattempo, le Nazioni Unite chiedono di fermare la guerra con una risoluzione sottoscritta anche da San Marino: 141 voti i favorevoli, 7 i contrari e 32 gli astenuti tra i cui India e Cina. Impegno dell'Onu invocato, sul Titano, dalla Csu che spera in un insediamento di caschi blu nel Donbass. Sul fronte politico, Demos invita a riflettere. “Deprecabile” l'attacco russo, sottolinea Demos che parla però di “racconti distorti” dei media “nel solco del pensiero unico” e di un conflitto prevedibile viste le dinamiche presenti da tempo in quei territori di confine.





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