VOX

Barcellona: antifascisti contro manifestazione "per l'unità della Spagna". Arresti e feriti

Torna a salire la tensione in Catalogna. Scontri, a Barcellona, tra indipendentisti e antifascisti, e militanti di Vox: partito sovranista che ha cavalcato l'onda di protesta contro l'Esecutivo Sanchez

A giudicare da quanto avvenuto oggi, si preannuncia rovente la campagna elettorale in vista della tornata del 28 aprile. Duri gli scontri verificatisi a Barcellona, dove si era tenuta una manifestazione convocata da Santiago Abascal: leader di Vox; il partito che – dopo il boom di consensi in Andalusia – potrebbe portare ad un profondo mutamento del panorama politico del Paese. Migliaia, in piazza, i simpatizzanti della formazione sovranista. La scelta del capoluogo catalano – come location – non poteva, tuttavia, non avere conseguenze. Lo stesso sindaco della città – Ada Colau – aveva invitato i movimenti indipendentisti ad una contromanifestazione, alla quale si sono uniti numerosi antifascisti. 3 di loro sono stati arrestati, con l'accusa di aver aggredito un militante di Vox. Almeno 5 i feriti nei tafferugli, quando i rispettivi gruppi sono venuti a contatto. Quello dell'opposizione ferrea all'indipendentismo, a quanto pare, sarà il punto nodale dell'azione di Vox, fino alle elezioni che si terranno fra un mese; e che vedono il partito all'11%, nei sondaggi. Risultato sorprendente, se si considera che nel voto nazionale precedente – quello del 2016 – la formazione di Abascal raccolse un misero 0,2%. Poi una crescita impetuosa, culminata nell'imponente manifestazione di Madrid di febbraio, che aveva anticipato – in un qualche modo – la caduta del Governo guidato dal socialista Pedro Sanchez. Nell'occasione Abascal non chiamò la gente in piazza per Vox, ma si appellò all'unità di Spagna contro l'autonomia catalana, definita golpista; inducendo gli altri partiti di opposizione – i centristi liberali di Ciudadanos, e il Partido Popular – a seguirlo. In tal modo Vox è uscito dal recinto della destra radicale, proponendosi come terza forza di una possibile coalizione di centrodestra. Nella piattaforma politica del partito vi sono sia istanze tipiche del nazionalismo di stampo cattolico – ancora molto radicato nel Paese -, che proposte schiettamente sovraniste ed identitarie. Come il rifiuto del multiculturalismo, del politicamente corretto; e la lotta senza quartiere al fenomeno dell'immigrazione clandestina. Quanto ai rapporti con l'UE lo sguardo và ai Paesi di Visegrad: “no”, dunque, ad un'uscita dall'Unione; si punta piuttosto ad un nuovo trattato europeo, con una tutela rafforzata dei confini e della sovranità nazionale.

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