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Biden in visita a Kiev: "Nuovi aiuti e sanzioni a Mosca". Meloni a Varsavia: "Forniremo armi insieme alla Polonia"

20 feb 2023

Una visita che rimarrà nella storia. Il presidente statunitense Joe Biden a Kiev: il solo fatto ha un'enorme potenza simbolica. Sostegno all'Ucraina in guerra al 100%, dunque, anche con le armi: a colloquio con Zelensky la promessa di mezzo miliardo di nuovi aiuti, la possibilità di inviare missili a lungo raggio e il processo per una pace giusta e durevole. “Abbiamo unito le democrazie del mondo – dice Biden -, oltre 50 Paesi per aiutare l'Ucraina”. E poi, prima di andarsene, sul libro degli ospiti il messaggio: “Kiev ha catturato il mio cuore, sapevo che sarei tornato”. In conferenza stampa Zelensky si è augurato che il 2023 sia “l'anno della vittoria”, lodando la “visione comune” delle due Nazioni. Visita sicuramente non gradita a Mosca: “Biden ha giurato fedeltà al regime neonazista fino alla tomba – commenta il vicepresidente del consiglio di sicurezza Medvedev – e gli ha promesso molte armi”.

La capacità di rifornimenti militari ucraina dipende molto dall'Occidente: “Il dossier più urgente è quello delle munizioni – sottolinea l'Alto rappresentante Ue Borrell –, se falliamo la guerra è a rischio”. E propone una piattaforma di acquisto congiunta. Di armi hanno parlato anche la premier Meloni in visita a Varsavia dal primo ministro Morawiecki: “Il governo italiano e polacco le forniranno insieme – promettono –, affinché ci sia la pace e la stabilità”. Sul tema anche il botta e risposta tra Washington e Pechino, con il segretario di Stato Blinken che l'accusa di pensare all'invio di armi alla Russia e la Cina che replica: “Sono gli Usa che non smettono di fornirle al campo di battaglia”. Pechino mirerebbe a una de-escalation: questo l'obiettivo dichiarato della visita del ministro degli Esteri Wang Yi a Mosca, programmata per oggi, in cui è possibile un incontro con Putin.





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