USA

Biden: "Trump e 'Maga' una minaccia", elezioni di medio termine preoccupano Repubblicani moderati

La corrispondenza da Washington di Marco Liconti (LA PRESSE)

Washington - Il clima politico negli Stati Uniti si fa incandescente in vista delle elezioni di medio termine di novembre, con le quali verranno ridefiniti gli equilibri al Congresso. Dopo avere evitato per quasi due anni di pronunciarne il nome, limitandosi a riferirsi a lui come "il mio predecessore", Joe Biden ha sferrato il suo attacco frontale a Donald Trump. Biden ha scelto come cornice un luogo simbolo della democrazia americana, la Independence Hall di Filadelfia, per denunciare la minaccia costituita a suo giudizio dall'ex presidente e dall'ala estremista del Partito repubblicano, i cosiddetti 'Maga', dallo slogan usato da Trump nella campagna elettorale del 2016, "Make America Great Again". "Donald Trump e i repubblicani 'Maga' rappresentano un estremismo che minaccia le stesse fondamenta della nostra Repubblica", ha detto Biden, per il quale l'America si trova oggi a un "punto di svolta" e la battaglia che si combatterà nel voto di novembre sarà una battaglia per "l'anima della nazione", tra chi vuole "riportare il Paese indietro" di decenni e chi invece guarda "con ottimismo" al futuro. Biden è stato attento a distinguere nel suo discorso i Repubblicani moderati dall'ultradestra trumpiana.

E proprio il voto di novembre comincia a preoccupare i Repubblicani moderati, che hanno iniziato ad esprimere dubbi sull'esito di un voto che fino a pochi mesi fa appariva scontato. Il timore è che la campagna elettorale finisca per essere ancora una volta un referendum pro o contro Trump. E stando ai sondaggi, oggi una riedizione della sfida Biden-Trump vedrebbe nuovamente vincitore l'attuale presidente. Quanto a Trump, al centro delle cronache in queste settimane per la vicenda dei documenti top secret della Casa Bianca, custoditi impropriamente nella sua residenza privata in Florida, non ha fatto mancare la sua risposta. In un'intervista radiofonica ha promesso che in caso di vittoria nelle presidenziali del 2024 valuterà un provvedimento di grazia per i rivoltosi condannati per l'assalto a Capitol Hill del 6 gennaio 2021. Poi, in una replica diretta al discorso di Biden, Trump ha definito il presidente "pazzo", o affetto da "demenza". Nel frattempo, un tribunale federale della Florida rendeva noto l'inventario del materiale sequestrato dall'Fbi a Mar-a-Lago, dal quale è emerso che diversi documenti classificati come top secret sono scomparsi dalle cartelline che li contenevano. Dove siano finiti non è chiaro.

Da Washington, il corrispondente LA PRESSE Marco Liconti

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