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Brasile: assalto a palazzi istituzionali, Lula accusa Bolsonaro che si difende

Migliaia di militanti di destra hanno preso d'assalto l'area istituzionale di Brasilia. Per ore sono stati occupati il palazzo presidenziali, la Corte suprema e il Congresso

9 gen 2023

Lula attacca, Bolsonaro si difende. Il presidente brasiliano, che aveva trascorso il pomeriggio ad Araquara, nello stato di San Paolo devastato dalle alluvioni, è tornato a Brasilia, dove è andato a constatare il saccheggio del Palazzo presidenziale e della Corte suprema. Il capo di Stato di sinistra, in carica solo da una settimana, mentre si trovava a San Paolo aveva detto che il suo predecessore aveva "incoraggiato" i "vandali fascisti" a invadere i luoghi del potere nella capitale.

"Le manifestazioni pacifiche, secondo la legge, fanno parte della democrazia. I saccheggi e le invasioni di edifici pubblici come quelli di oggi, così come quelli praticati dalla sinistra nel 2013 e nel 2017, sono illegali", ha scritto su Twitter l'ex presidente Jair Bolsonaro che, secondo alcuni media brasiliani, si trova in Florida. Ha poi aggiunto: “Respingo le accuse, senza prove, attribuitemi dall'attuale capo dell'esecutivo del Brasile". "Durante tutto il mio mandato sono sempre stato nel perimetro della Costituzione, rispettando e difendendo le leggi, la democrazia, la trasparenza e la nostra sacra libertà".

Ma cos'è accaduto? Migliaia di persone hanno dato l'assalto ai palazzi delle massime istituzioni dello stato a Brasilia in un'irruzione che ricorda quella di due anni fa al Capitol Hill di Washington da parte dei fan di Trump. Un attacco durato ore e che si è concluso con l'intervento delle forze federali, dopo una riunione d'emergenza di Lula con il governo e dopo aver ordinato la chiusura del centro della capitale. La polizia è riuscita a fatica a riguadagnare anche il terreno del Planalto, sede della presidenza, fino anche a quello del Congresso. Il governatore di Brasilia, Ibaneis Rocha ha parlato di almeno 400 arresti.

Intanto il ministro della Giustizia brasiliano, Flavio Dino, ha affermato che l'assedio dei bolzonartisi a Brasilia è stato un atto di "terrorismo" e di "golpismo", e ha criticato le modifiche ai piani di sicurezza nella piazza dei Tre poteri del governatore del Distretto federale, Ibaneis Rocha. Dino ha inoltre chiesto che vi siano "verifiche su omissioni" nella condotta di tutti i responsabili. Rocha poi sospeso per 90 giorni su ordine del giudice della Corte Suprema Federale Alexandre de Moraes: "La violenta escalation di atti criminali - ha affermato - è circostanza che può verificarsi solo con il consenso, e anche l'effettiva partecipazione, dalle autorità competenti per la sicurezza pubblica e l'intelligence".





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