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Coronavirus: nel mondo superati i 34mila decessi. Trump prolunga le restrizioni

Il petrolio affonda

30 mar 2020
Immagine di repertorio
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I decessi provocati dal coronavirus nel mondo hanno superato quota 34mila su un totale di oltre 723mila casi: lo riporta l'ultimo bollettino diffuso dalla Johns Hopkins University. Le persone finora guarite sono 151.991. I casi di contagio sono 723.328 ed i decessi 34.005, indica l'università americana.

Donald Trump accantona l'idea di riaprire gli Stati Uniti per Pasqua e prolunga le restrizioni per il contenimento del coronavirus fino al 30 aprile, un mese in più del previsto. E questo perché il picco dei decessi negli Usa si avrà - dice - "tra due settimane". "Se potessimo limitarlo diciamo a 100.000 morti, che comunque è un numero orribile" - spiega il tycoon - si potrebbe dire che si è fatto un "buon lavoro". Sull'impegno con Roma, spiega che anche gli Usa stanno lavorando con l'Italia. I decessi provocati dal coronavirus nello Stato di New York hanno superato ieri, in meno di un mese, quota 1.000: lo riporta il New York Times sottolineando che gran parte dei decessi sono stati registrati negli ultimi giorni. Il bilancio aggiornato in questo Stato verrà reso noto oggi, ma secondo alcuni calcoli dovrebbe essere di almeno 1.026. Ieri sera il governatore dello Stato, Andrew Cuomo, aveva annunciato che le persone contagiate sono 59.513, di cui 8.503 in ospedale e 2.037 in terapia intensiva.

I casi di contagio in Spagna hanno superato quota 80.000 e si avvicinano a quelli registrati finora in tutta la Cina: è quanto emerge dai dati della John Hopkins University. Per l'esattezza, la Spagna conta ora 80.110 casi contro gli 82.156 della Cina. I morti in Spagna sono 6.803 e le persone guarite sono 14.709.

La Cina ha registrato 31 nuovi casi di contagi da coronavirus, di cui 30 importati e uno interno nella provincia del Gansu. La Commissione sanitaria nazionale ha reso noto che i decessi sono saliti a 3.304 con i 4 nuovi casi riferibili all'Hubei, la provincia epicentro della pandemia.

Intanto il presidente argentino Alberto Fernández ha deciso di prolungare la quarantena fino al 12 aprile. Fernández ha ricordato che l'Argentina è stata scelta dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) fra i dieci Paesi che proveranno un vaccino, cosa che implica "un riconoscimento nei nostri confronti da parte della comunità internazionale". Secondo le ultime statistiche rese note dalle autorità sanitarie, in Argentina i contagiati hanno raggiunto quota 820, di cui 20 sono morti.

La Corea del Sud ha avuto domenica 78 contagi da coronavirus, meno dei 105 di sabato, quando sono stati motivo di preoccupazione i focolai a Seul (16 casi legati a una chiesa), le aree limitrofe e le infezioni importate per le quali è stata disposta la quarantena di 14 giorni a tutti gli arrivi nel Paese. Il Korea Centers for Disease Control and Prevention ha reso noto che i decessi sono saliti a 158 (+6). Le infezioni sono salite a 9.661, di cui 4.275 casi sotto cure mediche e 5.228 dimessi dagli ospedali, con un tasso di guarigione al 54%.

Il petrolio affonda ai minimi degli ultimi 17 anni finendo, seppure brevemente, sotto la soglia dei 20 dollari al barile con l'espandersi dell'emergenza Coronavirus nel mondo. Il greggio Wti del Texas scambia a 20,7 dollari con un calo del 3,63%, colpito sia dal crollo dei consumi per la paralisi dell'economia mondiale sia dalla guerra dei prezzi fra Russia e Arabia Saudita. Crolla anche il Brent -5,6% a 23,53 dollari.


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