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Crisi Ucraina: dialogo ancora in stallo fra Russia e Paesi occidentali. Scholz in visita a Kiev e Mosca

I ministri della Finanza del G7, intanto, avvertono il Cremlino, dicendosi pronti ad imporre sanzioni “con conseguenze enormi” sull'economia russa

14 feb 2022
@ebu.ch

Se le parole dell'ambasciatore ucraino in Gran Bretagna fossero state confermate – ai massimi livelli - si sarebbe trattato di una notizia oggettivamente determinante per l'uscita dalla crisi. Intervistato dalla BBC, Vadym Prystaiko aveva infatti dichiarato come il suo Paese potesse essere “flessibile” sul suo obiettivo di unirsi alla NATO, specie alla luce della grave situazione attuale. Ma dopo una richiesta di spiegazioni, da parte dell'ufficio del Presidente Zelensky, l'ambasciatore ha fatto retromarcia, negando di aver voluto ipotizzare una rinuncia di Kiev all'adesione all'Alleanza Atlantica. Si resta dunque in una situazione di pericolosa impasse; con una distanza apparentemente incolmabile fra le richieste del Cremlino sulla sicurezza europea, e la cosiddetta politica delle porte aperte della NATO. Ad aggravare il quadro il continuo irrobustirsi del dispositivo militare russo, e gli allarmi – a cadenza quotidiana –, da parte di Washington.



Una sorta di drammatizzazione della crisi; tanto che lo stesso Presidente ucraino – tradendo un certo malumore - ha più volte sottolineato come questi continui avvertimenti causino panico; invitando poi a fornire prove certe di intelligence, di un'imminente invasione. Tutto ciò mentre prosegue il disimpegno di militari, e personale diplomatico, di Stati Uniti ed altri Paesi occidentali. Qualora le cose precipitassero, insomma, l'Ucraina si troverebbe sola, sostengono vari analisti. Mentre per il Cremlino le conseguenze economiche e geopolitiche di un'invasione – al netto dei costi dell'operazione – sarebbero pesantissime, venendo compromessa – innanzitutto - la partnership energetica con i Paesi UE, a partire dal blocco del Nord Stream 2. Il cancelliere tedesco Scholz – oggi in visita a Kiev e Mosca - chiede alla Russia “segnali immediati di de-escalation”. Mentre le Autorità ucraine hanno consigliato alle compagnie aeree di non sorvolare il Mar Nero. Tensioni che hanno effetti pesanti sulle borse; con generali ribassi dei listini internazionali.





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