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Emirati Arabi: si studia come convivere con il Covid-19

La corrispondenza settimanale di Elisabetta Norzi

17 mag 2020

Gli Emirati Arabi cercano di guardare al futuro, come da tradizione. Che significa, in questo momento, capire come potrebbe essere la vita del Paese se il Covid-19 diventasse endemico, secondo l'ultimo possibile scenario delineato dall'Organizzazione Mondiale della Sanità.

Convivere con il virus a lungo termine, dunque, è il tema sul quale si sta concentrando il Governo che ha appena concluso un meeting virtuale di tre giorni con oltre 100 ministri, funzionari governativi, economisti ed esperti per confrontarsi sul futuro dei settori principali: sanità, istruzione, economia, sicurezza alimentare, società. Amer Sharif, capo del centro di comando e controllo Covid-19 di Dubai, ha affermato che molti Paesi stanno studiando piani per adattarsi a vivere con il virus, anche qualora non fosse possibile sviluppare un vaccino. Quindi mettere a punto una serie di regole che possano bilanciare la salute pubblica, l'economia e la qualità della vita dei cittadini.

E mentre nel Golfo i casi sono ancora in aumento, i contagi sono oltre 100.000 e l'Arabia Saudita ha annunciato di nuovo il lockdown totale nei giorni di Eid, le celebrazioni per la fine del Ramadan, a Dubai si cominciano a fare le prime prove di vita post Coronavirus. Dopo la riapertura degli hotel, al 30% della capacità, molti dei quali sold out in questo primo fine settimana, hanno inaugurato cinema drive-in, sono pronti a riaprire i parchi pubblici e le palestre, e gli orari dei negozi, dopo il Ramadan, torneranno quelli di sempre.

In parallelo si sono intensificate le ispezioni nei ristoranti e nei centri commerciali per accertarsi che vengano rispettate tutte le norme di sicurezza: distanziamento sociale, capienza limitata, sanificazione regolare, tavoli distanziati o isolati da schermi divisori, screening della temperatura per tutti i clienti.

E se il prezzo del petrolio sta lentamente risalendo, l'Arabia Saudita ha deciso di tagliare un altro milione di barili al giorno mentre gli Emirati Arabi 100.000, riduzioni extra rispetto a quelle concordate in sede Opec il 9 aprile, interi settori economici si sono quasi completamente fermati e si inizia a ragionare anche sulla riorganizzazione della struttura del Paese. Lo Sceicco di Dubai ha dichiarato che verrà rivista la dimensione del Governo, per renderlo "più agile e flessibile" e per poter gestire i cambiamenti e le nuove priorità nazionali rapidamente.

Elisabetta Norzi


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