CORRISPONDENZA

Emirati Arabi: una legge per migliorare la qualità della vita

Un insieme di leggi per migliorare la qualità della vita negli Emirati Arabi Uniti, da qui ai prossimi dodici anni. Si chiama National Strategy for Wellbeing 2031 ed è stata annunciata dal Gabinetto del Paese. L’obiettivo? Rendere gli Emirati leader nelle buone pratiche per garantire benessere e felicità ai propri cittadini, nel senso più ampio del termine, e ripensare quindi le politiche pubbliche. La strategia lavorerà su tre grandi macro temi, gli individui, la società, il Paese, e includerà circa 90 iniziative in diverse aree: dalla salute al lavoro, dall’ambiente alla tecnologia, fino al benessere psicologico. Obiettivo finale, infatti, è quello di cerare un Paese sviluppato, una società coesa e abitanti, locali e stranieri, soddisfatti. Una delle iniziative chiave, secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa nazionale WAM, è l’istituzione dell'Osservatorio Nazionale per il benessere, incaricato di monitorare i diversi indicatori stabiliti e definire le politiche migliori da portare avanti. E’ stata l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ad approvare, nel 2011, una risoluzione che esorta le nazioni a non concentrarsi esclusivamente sul PIL, ma a misurare anche la felicità e il benessere dei propri cittadini. Dal 2016 gli Emirati hanno un Ministro per la Felicità, quest’anno, nella stessa ottica, è stato creato il Ministero delle Possibilità, e ora è arrivato l’annuncio della Strategia per il Benessere. Secondo il World Happiness Report 2019, prodotto ogni anno dal Sustainable Development Solutions Network delle Nazioni Unite (SDSN), gli Emirati sono al primo posto tra i Paesi arabi, per il quinto anno consecutivo, e ventunesimi nella classifica mondiale, come nazione più felice. Al primo posto si è riconfermata la Finlandia, seguita da Danimarca, Norvegia e Islanda, mentre l’Italia è al 36esimo posto, in risalita rispetto al 47esimo posto dello scorso anno.

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