Gaza: USA chiedono indagine imparziale sul raid contro il convoglio della ong World Central Kitchen

7 i volontari rimasti uccisi. Conflitto mediorientale, intanto, in piena escalation dopo l'attacco all'ambasciata iraniana di Damasco

Stavano facendo il possibile per far fronte alla catastrofica situazione umanitaria di Gaza, quando i veicoli sui quali viaggiavano sono stati centrati da una salva di missili. In queste immagini ciò che resta del convoglio della World Central Kitchen: 7 i volontari uccisi, di varie nazionalità. Una ong statunitense; e ciò potrebbe avere effetti rilevanti sulle dinamiche relazionali dello Stato Ebraico con Washington. Fino ad oggi dissidi più o meno aperti, per la durezza dell'azione di Tsahal nella Striscia; ma il potente alleato americano non aveva in realtà mai messo in discussione le forniture belliche. Ora Blinken chiede “un'indagine rapida ed imparziale”; tornando a ribadire come occorra fare di più per proteggere le vite dei civili.

“Un tragico caso in cui le nostre forze hanno colpito senza intenzione gente innocente”, ha dichiarato dal canto suo Netanyahu; “faremo di tutto per assicurare che questo non accada più”. Troppo poco, forse, per scongiurare la percezione di un crescente isolamento internazionale. A chiedere sia fatta luce anche Bruxelles. I vertici della ong, dal canto loro, hanno assicurato come i movimenti del convoglio fossero stati coordinati con le forze israeliane. Stando ad Haaretz ad effettuare lo strike sarebbe stato un drone dell'esercito; nella convinzione vi fossero nel gruppo “terroristi”.

Pessimo viatico quanto accaduto, per il prosieguo dei negoziati al Cairo. L'ufficio del Premier Netanyahu ha fatto sapere come sia stata formulata, con l'aiuto dell'Egitto, una “proposta aggiornata” per Hamas. Mentre sul fronte interno crescono le pressioni affinché si faccia il possibile per il rilascio degli ostaggi. A Gerusalemme manifestazioni antigovernative di massa davanti alla Knesset. L'impressione tuttavia è che il Governo Netanyahu abbia piuttosto l'intenzione di rilanciare la sfida contro i nemici strategici nell'area. Salito a 13 il bilancio delle vittime del raid al consolato iraniano di Damasco. Attacco attribuito dai più ad Israele, pur non essendovi stata una rivendicazione esplicita. Tra i morti 7 esponenti dei Pasdaran, fra i quali il responsabile della Forza Quds per la Siria ed il Libano: obiettivo di alto profilo.

Durissima la reazione di Teheran, che punta il dito anche contro gli Stati Uniti. Già iniziate le prime rappresaglie, da parte di proxy della Repubblica Islamica; per il momento senza conseguenze rilevanti. Ma pare comunque il prologo di una nuova escalation. E' proprio ciò che temono i vertici ONU; Guterres ha condannato l'attacco, rimarcando come il principio dell'inviolabilità delle sedi e del personale diplomatico debba essere in ogni caso rispettato.

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