ESTERI

Germania: il leader SPD Scholz si candida ad erede della Merkel, ma lo scenario post-elezioni è incerto

Nel fine settimana anche altre tornate elettorali, nel Vecchio Continente. In Islanda sfuma la prospettiva di un Parlamento composto in maggioranza da donne

Potrebbero volerci settimane, o più probabilmente mesi, per conoscere con certezza l'erede della Merkel. E' infatti un panorama politico fluido, imprevedibile, quello che esce da questa tornata, che segna la fine della parabola politica della Cancelliera. Peggior risultato di sempre per CDU/CSU, fermatasi ad un 24,1% di consensi, nel testa a testa con i socialdemocratici. Alla cui guida vi è un uomo che pare avere le stimmate del leader: Olaf Scholz è riuscito infatti a risollevare le sorti di un partito che appariva in caduta libera. Troppo poco, però, il 25,7%, per poter parlare di un mandato inequivoco a governare. Decisivo il ruolo dei Verdi, che pur non “sfondando”, come speravano, hanno ottenuto un robusto 14,8%; 11,5%, invece, i Liberali
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Esclusa a priori l'ipotesi di una Grosse Koalition, le ipotesi di alleanza più probabili vedono la presenza di queste due forze. Scholz, forte della vittoria alle urne, propone una coalizione tripartita a guida SPD. Ma se questo progetto non dovesse decollare l'Unione di Armin Laschet è pronta a tornare in gioco. A seguire con attenzione l'evolversi della situazione due partner commerciali strategici: Russia e Cina, che auspicano continuità nei rapporti bilaterali. Prologo di queste elezioni le legislative in Islanda; dove - al netto dei nuovi rapporti di forza, determinati dal voto – si era inizialmente parlato di un nuovo Parlamento composto per la maggioranza da donne; e sarebbe stata la prima volta, nel Vecchio Continente. Ma dopo il riconteggio, in una delle 6 circoscrizioni dell'isola, 3 seggi sono stati riassegnati a degli uomini. La rappresentanza femminile, nell'Assemblea unicamerale, si attesta dunque al 47,6%: dato molto simile a quello della Svezia. Vittoria netta, invece, in Svizzera, per il referendum che apre il matrimonio civile anche alle coppie omosessuali; oltre il 64% i “si”. La nuova legge permette inoltre a tutte le coppie sposate di adottare congiuntamente un bambino, e alle coppie di donne di accedere alla donazione di sperma. Resta vietata, invece, la maternità surrogata. A livello federale si votava anche per una maggiore imposizione fiscale sulle rendite più alte. In questo caso, però, la proposta è stata sonoramente bocciata.
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