USA

Gli Usa guardano alla crisi politica italiana

Da Washington Marco Liconti, corrispondente La Presse

Washington - La Casa Bianca segue "con attenzione" gli sviluppi della crisi politica in Italia, innescata dallo strappo deciso dal Movimento 5 Stelle. Quanto riferito nei giorni scorsi, durante la visita del presidente Joe Biden in Medio Oriente, viene confermato in queste ore, in vista di mercoledì, giorno dell'intervento di Mario Draghi in Parlamento.

Biden, aveva riferito sempre nei giorni scorsi la Casa Bianca, ha "grande rispetto e considerazione" per il premier italiano, ritenuto un alleato chiave nel confronto con Mosca per la guerra in Ucraina, in grado di fare da argine alle pulsioni filo russe espresse da una parte, non trascurabile, della politica italiana. A pesare nel giudizio di Washington, e nei timori per la possibile uscita di scena dell'ex presidente della Bce, è anche l'eventuale venir meno dell'autorevolezza e dell’esperienza di Draghi di fronte ai venti di recessione che soffiano sull'economia americana e su quella europea, spinti da un'inflazione che da decenni non raggiungeva questi livelli.

Un ulteriore peggioramento delle condizioni economiche renderebbe infatti sempre meno popolare il sostegno occidentale all'Ucraina. E' lo scenario auspicato da Mosca, che dopo la caduta del premier britannico Boris Johnson, incasserebbe un altro punto a favore. E proprio per assicurare il via libera dell'Arabia Saudita ad un aumento consistente della produzione petrolifera da parte dell'Opec, che Biden ha aggiunto la tappa di Gedda al suo viaggio in Medio Oriente.

L'immissione sui mercati globali di milioni di barili extra di greggio contribuirebbe a calmierare i prezzi, esplosi dopo la crisi ucraina e la messa al bando del petrolio russo. I risultati di questi incontri, ha detto la Casa Bianca, si vedranno nelle prossime due settimane. Una visita, quella in Arabia Saudita, costata a Biden un lungo strascico di polemiche per l'incontro col principe ereditario Mohammed bin Salman, ritenuto dall'intelligence statunitense il probabile mandante dell'omicidio del giornalista dissidente Jamal Khashoggi, collaboratore del Washington Post.

Ma Biden in questa circostanza ha dovuto sacrificare la sua retorica a favore dei diritti umani per un'immersione nella real politik, imposta da una crisi energetica globale, che rischia di compromettere la sua agenda politica in patria e di indebolire l'alleanza anti Russia.

Marco Liconti, corrispondente La Presse

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