Guerra in Ucraina, stallo diplomatico e ricatto alimentare

il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo ed ex presidente della Federazione russa, Medveded attacca l'occidente con parole gravi

Stallo sul fronte diplomatico, su quello militare la Russia sembra aver rilanciato l’offensiva sulla città di Severodonetsk e in tutta la regione di Donetsk. "Le forze ucraine sono state quasi completamente cacciate dalla zona industriale della città di Severodonetsk e costrette a riparare nell'impianto chimico Azot" ha detto l'ambasciatore filorusso della Repubblica Popolare di Lugansk Miroshnik.

In questa nuova fase della guerra, giunta al suo 104esimo giorno, e che ha visto da ieri il ritorno delle bombe sulla capitale Kiev, le speranze dell’Ucraina di riconquistare i territori occupati dalle truppe di Mosca sono legate all’invio di nuove forniture di armi, in particolare da Usa e Gran Bretagna. Per quanto la marina ucraina. ripresa dalla Cnn. riferisce che le navi della flotta russa del Mar Nero si sono ritirate a più di 100 km dalle coste ucraine a causa degli attacchi delle forze di Kiev con missili e droni. C'è poi il problema del ricatto alimentare, che sta provocando tensioni tra UE e Russia e che si ripropone nel giorno in cui trapela l'accordo di massima tra Russia e Ucraina, con la mediazione della Turchia su un corridoio per il grano da Odessa; Bruxelles accusa la Russia infatti di avere distrutto il secondo più grande terminal di grano: una situazione che si ripercuote tra i paesi più poveri e la cui onda lunga potrebbe raggiungere l'Europa attraverso flussi migratori ingestibili.

Di poco fa infine la notizia che Kiev avrebbe negato al direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica Rafael Mariano Grossi una visita alla centrale nucleare di Zaporizhia occupata dai russi «fino al suo rilascio». Si tratta dell'impianto più grande d'Europa, che continua a essere operativo sotto la direzione di personale russo L’azienda ucraina che si occupa di gestire le centrale nucleari nel Paese, aveva smentito le parole del funzionario che aveva parlato di «invito» da parte di Kiev.

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