È arrivato il sì condizionato di Hamas al piano Trump sulla fine della guerra a Gaza. La fazione islamica ha annunciato ufficialmente di essere pronta a rilasciare “tutti gli ostaggi israeliani” ancora nelle sue mani, così come previsto dal piano Usa, ma chiede “ulteriori discussioni e negoziati” sulla proposta americana e si propone per un ruolo futuro. L'ufficio di Netanyahu afferma che Israele si sta preparando ad attuare la prima fase del piano. "Continueremo a lavorare in piena collaborazione con il presidente e il suo staff per terminare la guerra in conformità con i principi stabiliti da Israele che sono coerenti con la visione del presidente Trump", afferma Tel Aviv. Nella notte c'è stata una "riunione speciale" dei vertici militari dell'Idf. Secondo quanto riportano i media, l'esercito ha avuto l'ordine politico di ridurre "al minimo" l'offensiva su Gaza, limitandosi a "manovre difensive".
Il Patriarca latino di Gerusalemme, Pierbattista Pizzaballa, in una lettera alla diocesi sottolinea che "per la prima volta le notizie parlano finalmente di una possibile nuova pagina positiva, della liberazione degli ostaggi israeliani, di alcuni prigionieri palestinesi e della cessazione dei bombardamenti e dell'offensiva militare. “È un primo passo importante e lungamente atteso – dice - non ancora però sappiamo se questa guerra davvero finirà e la fine della guerra non segna necessariamente l'inizio della pace. Ma è il primo passo indispensabile per cominciare a costruirla". L'inviato statunitense per il Medio Oriente Steve Witkoff è diretto al Cairo dove già domani dovrebbe tenersi il primo round di negoziati. Il piano, grazie alla mediazione" di Trump, afferma Giorgia Meloni “potrebbe voler dire tornare alla pace. Una luce che squarcia le tenebre”.