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Il punto sul caso giudiziario di Donald Trump

La corrispondenza di Marco Liconti (LA PRESSE)

1 apr 2023

Washington - Il 'Ciclone Trump' ha ancora una volta travolto la politica americana. La notizia dell'incriminazione dell'ex presidente da parte della Procura di Manhattan ha colto di sorpresa gli addetti ai lavori, certi che una decisione non ci sarebbe stata prima della fine di aprile. L'accelerazione all'indagine imposta dal procuratore Alvin Bragg segna uno spartiacque nella storia del Paese. E' infatti la prima volta che un ex presidente viene rinviato a giudizio per una vicenda penale. Trump è chiamato a rispondere delle accuse legate al pagamento in nero di 130mila dollari alla pornoattrice Stormy Daniels, alla vigilia delle elezioni 2016, per comprarne il silenzio su una loro passata relazione. In difesa dell'ex presidente, che ha accusato il procuratore Bragg, che è un democratico, di "persecuzione politica", si sono schierati i pezzi grossi del Partito repubblicano, dallo speaker della Camera, Kevin McCarthy, al governatore della Florida, Ron DeSantis, probabile sfidante di Trump per la nomination 2024. Se nell'immediato è possibile che l'incriminazione possa portare all'ex presidente un vantaggio politico in termini di consenso da parte della sua base elettorale e di un'impennata nella raccolta fondi, gli sviluppi futuri sono al momento imprevedibili. Sulla testa di Trump, che anche in caso di condanna potrebbe comunque candidarsi alla Casa Bianca, pendono altri quattro possibili rinvii a giudizio per vicende che vanno dalla frode fiscale, all'assalto a Capitol Hill del 6 gennaio 2021, ai documenti top secret sequestrati nella sua residenza di Mar-a-Lago, in Florida. L'ex presidente si consegnerà ai procuratori di Manhattan martedì. Gli verranno letti i suoi diritti, prese le impronte digitali e scattata una foto segnaletica, come vuole la procedura. Poi, gli verranno contestati i reati. Circa una trentina, secondo le anticipazioni. Non gli verranno però messe le manette, in base all'accordo raggiunto tra i suoi legali e la Procura. La Casa Bianca si è trincerata dietro un secco 'No Comment'. Il presidente Joe Biden non vuole intromettersi nelle vicende giudiziarie del suo rivale e, probabilmente, spera che sia ancora una volta Trump il suo avversario nel 2024.

La corrispondenza di Marco Liconti (LA PRESSE)






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