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In migliaia a Washington a manifestare per i diritti civili. L'NBA riprende con iniziative antirazzismo

29 ago 2020
Foto Rainews
Foto Rainews

Il Lincoln Memorial di Washington si è popolato ieri di migliaia di manifestanti, arrivati da varie parti degli Usa per ricordare le lotte per i diritti civili e il 57° anniversario del discorso di Martin Luther King, “I have a dream”. Fra questi c'era il padre di Jacob Blake, il giovane afroamericano rimasto paralizzato dopo che a Kenosha, in Wisconsin, un poliziotto gli ha esploso sette colpi di pistola alla schiena: "Mio figlio è in un letto di ospedale e lo tengono ammanettato", ha raccontato. Dalla manifestazione si è levato ancora una volta un grido di rabbia e frustrazione per le troppe vite recise da una polizia oramai sotto processo in tutta America.

Imponenti le misure di sicurezza, con la Casa Bianca blindata, obbligo di mascherina e distanziamento sociale. Si stima che in 50mila si sono radunati lungo il National Mall, davanti al palco sistemato sulle gradinate del Lincoln Memorial, proprio come in quel lontano 28 agosto 1963, data in cui una folla enorme segnò la svolta nella lotta per i diritti civili. La speranza del movimento è proprio quella di recuperare lo 'spirito del 63', per avviare una stagione in cui l'America faccia definitivamente i conti con una questione razziale mai completamente risolta. Lo slogan più utilizzato è stato è 'Get your knees off our necks', via le vostre ginocchia dal nostro collo, riferito alla pratica spesso usata dagli agenti per immobilizzare le persone fermate: come accaduto a Floyd, morto soffocato. 'I can't breath', non posso respirare, l'altro slogan più gettonato. Difficile che Trump lo abbia ascoltato, lasciando la Casa Bianca alla volta del New Hampshire per riprendere la campagna elettorale dopo le fatiche della convention repubblicana.

La Nba intato ha annunciato che sabato riprenderà i playoff dopo tre giorni consecutivi di gare sospese, grazie un accordo tra la Lega e i giocatori per varare una serie di iniziative a sostegno della giustizia sociale e dell'uguaglianza razziale dopo il ferimento dell'afroamericano Jacob Blake da parte della polizia. Tra le misure l'utilizzo delle arene di gioco come ulteriori seggi per le elezioni, che era uno degli obiettivi dell'iniziativa "More than a vote" lanciata dalla star dei Lakers LeBron James per aumentare l'impegno civico, in particolare tra i neri.


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