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India: almeno 20 i morti a seguito delle violenze a Delhi

Situazione incandescente in India, a seguito dell'approvazione del controverso “Citizenship Amendment Act”

26 feb 2020

Per il pugno duro si è attesa la partenza del Presidente degli Stati Uniti. Il Governatore di Delhi ha ordinato il coprifuoco e l'intervento dell'esercito nelle aree est della capitale colpite dai disordini e dagli scontri tra indù e musulmani. All'origine di tutto il controverso “Citizenship Amendment Act”: la legge, approvata dal Governo, che concede la cittadinanza agli immigrati di Bangladesh, Afghanistan e Pakistan, e la nega alle minoranze musulmane di quei Paesi. Da qui un'escalation di tensioni, tra manifestanti favorevoli e contrari alla norma; la situazione era degenerata nei giorni scorsi, con rivoltosi armati di pietre, sciabole e talvolta anche pistole, a seminare caos e terrore nelle aree periferiche a maggioranza musulmana. Tutto ciò mentre nel centro della megalopoli era in corso la visita ufficiale di Donald Trump, senza ripercussioni sulla sua agenda. La presidente del Partito del Congresso, Sonia Gandhi, ha chiesto le dimissioni del Ministro degli Interni, per non avere bloccato le violenze e avere consentito che la situazione degenerasse. A causa delle violenze almeno 20 persone hanno perso la vita. Quasi 200 i feriti.


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