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Iran, la denuncia del legale di un condannato a morte: torture raccapriccianti

Gran Bretagna includerà la Guardia Rivoluzionaria tra gruppi terroristici

di Monica Fabbri
3 gen 2023

Orrore e speranza: le due facce della repressione. Mentre una Bologna atterrita ed incredula piange Mehdi Zare Ashkzari, il giovane che aveva studiato nel capoluogo emiliano e morto dopo venti giorni di coma a seguito delle torture in carcere per aver preso parte alle proteste, il pugno di ferro del regime iraniano questa volta si abbatte su un manifestante di 18 anni, contro il quale la magistratura ha emesso una doppia sentenza di condanna a morte. E' accusato di 'guerra contro Dio' e gli è stata negata la difesa di un avvocato. In attesa di essere giustiziato anche Mohammad Hosseini, uno dei cinque manifestanti accusato di aver avuto un ruolo effettivo nell'omicidio di un paramilitare. Il racconto del legale fa rabbrividire, denuncia torture raccapriccianti: Hosseini è stato colpito sugli occhi, con calci alla testa e con una spranga di ferro su pianta dei piedi e corpo. La speranza ha invece il volto di altri tre imputati, fra cui un medico radiologo: la Corte Suprema ha annullato il verdetto di morte del Tribunale Rivoluzionario. E tirano un sospiro di sollievo anche i 4 calciatori, rilasciati dal carcere per aver partecipato a una festa con donne e alcol. Il grido di chi chiede in Iran giustizia, uguaglianza e democrazia, resta inascoltato, e dopo oltre cento giorni di proteste continua a finire nel sangue. Mentre per gli oppositori del regime in esilio il 2023 sarà l'anno della libertà e della giustizia, è nuova stretta sul velo, con la polizia iraniana che ha ripreso a monitorare l'uso dell'hijab da parte delle donne in auto. E' la nuova fase del programma di sorveglianza Nazer-1, lanciato dalla polizia nel 2020. Il mondo si indigna, e c'è chi passa alle vie di fatto, come il governo britannico, che includerà la Guardia Rivoluzionaria dell'Iran nella lista delle organizzazioni terroristiche: secondo il Telegraph, la decisione sarà annunciata nelle prossime settimane e gode dell'appoggio del ministro dell'Interno. La Guardia Rivoluzionaria è stata fondata come custode ideologico della rivoluzione iraniana del 1979, ma da allora si è trasformata in un'importante forza militare, politica ed economica del Paese.





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