
Dentro e fuori dai rifugi per fuggire a costante lancio di missili tra i due paesi. È questa la quotidianità che da giorni vivono i civili israeliani e iraniani. Israele dichiara di aver colpito “il quartier generale nucleare dell'Iran”, mentre “il regime terroristico iraniano prende di mira i nostri civili”. “Teheran pagherà per donne e bimbi uccisi”, afferma il primo ministro israeliano Netanyauh a Bat Yam, dove un edificio è stato colpito da un missile iraniano e 6 civili sono morti. Secondo fonti qualificate della sicurezza, sarebbero oltre 200 i morti e circa 650 i feriti in Iran da venerdì.
Teheran intanto annuncia l'arresto, nella provincia di Alborz, di due persone accusate di essere membri del Mossad, i servizi segreti israeliani, mentre stavano preparando bombe, trappole esplosive e dispositivi elettronici. Dagli Stati Uniti il presidente Donald Trump annuncia la possibilità che gli USA vengano coinvolti nel conflitto, precisando che al momento ne sono fuori. Sempre Trump però dichiara anche che presto ci sarà la pace tra Israele e Iran: “Devono raggiungere un accordo, e lo faranno, proprio come hanno fatto India e Pakistan"; ed apre alla proposta di Mosca come mediatore nel conflitto.
L'Idf annuncia che l'Aeronautica Militare israeliana ha bombardato l'aeroporto di Mashhad, nel nord-est dell'Iran, a circa 2.300 chilometri da Israele, segnando "l'attacco più in profondità dall'inizio dell'operazione".