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Israele: la creazione di una NATO in Medio Oriente per bilanciare l’accordo nucleare con l’Iran non rassicura Bennett

27 giu 2022

Lo scioglimento della Knesset, il Parlamento israeliano, è non solo l’unica scelta che il premier Bennett potesse mettere in atto di fronte a un governo che non disponeva più della maggioranza, a causa dei contrasti fra deputati di destra, sinistra e arabi; ma è anche la mossa più astuta perché il nuovo premier ad interim, Lapid, resterà in carica fino a quando un’altra coalizione otterrà la maggioranza di 61 seggi, e quella dell’ex premier Netanyahu, secondo i più recenti sondaggi, è sempre ferma a 59. Il tema più importante che il nuovo premier dovrà subito affrontare è il programma atomico iraniano. Lapid ha chiaramente avvisato il rappresentante della politica estera dell'Unione Europea, Borrell, che recarsi in Iran per rilanciare i colloqui sul nucleare è un errore strategico che rappresenta un messaggio errato, e indica una mancanza di attenzione per la vita degli israeliani. Il capo del Mossad, i servizi segreti, ha raccomandato a Lapid di non modificare la politica di fermezza nei confronti dell’Iran, perché Teheran ha dimostrato più volte di ingannare sui reali quantitativi di uranio immagazzinato. Ma il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito sostiene invece che un ritorno all'accordo sul nucleare possa allontanare l'Iran dalla bomba atomica e dare a Israele il tempo di preparare una forte risposta militare in caso di inadempienza. Il nuovo trattato potrebbe essere sottoscritto anche prima della visita del Presidente americano Biden a metà luglio. Gli Stati Uniti vogliono utilizzare l'Iran per ridurre i prezzi del petrolio nel mondo e la dipendenza da quello russo, e intendono normalizzare a tutti i costi i rapporti con Teheran rimuovendo le sanzioni economiche. Ma il progetto americano parallelo, di voler creare una NATO in Medio Oriente con gli Emirati Arabi, l’Egitto, il Bahrain e forse l’Arabia Saudita per bilanciare l’accordo nucleare, non rassicura Bennett che ha chiesto a Lapid di fargli ricoprire il ruolo di Ministro della questione iraniana per timore che le pressioni dell’Esercito israeliano e dell’alleato americano influenzino le scelte politiche del nuovo premier di centrosinistra. Specialmente su un tema come il nucleare iraniano che riguarda direttamente l’esistenza di Israele.

Massimo Caviglia






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