Israele: nessuna coalizione ottiene la maggioranza e il partito islamista arabo diviene l’ago della bilancia

Israele: nessuna coalizione ottiene la maggioranza e il partito islamista arabo diviene l’ago della bilancia.

Dal voto del 23 marzo nessuna coalizione è risultata vincitrice delle elezioni israeliane. Evitare il ritorno alle urne per la quinta volta in due anni richiederà molta creatività politica. Il blocco anti-Netanyahu lo accusa di essere la causa di questo immobilismo, perché non intende fare un passo indietro per difendersi meglio dai processi in corso. Il Likud e i partiti dell’altra coalizione ritengono che le accuse al premier siano pretestuose e che “Bibi” sia l’unico a poter guidare il Paese in un momento così difficile. Il blocco a favore di Netanyahu, che oltre al Likud comprende i partiti ultraortodossi Shas ed Ebraismo della Torah unita, e i sionisti religiosi di estrema destra, ottiene 52 seggi su 120. Il blocco anti-Netanyahu, che unisce partiti di destra, di sinistra e di centro, conquista 57 seggi. Il partito islamista arabo Raam guidato da Mansour Abbas con 4 seggi, e il partito nazionalista Yamina di Naftali Bennett con 7 deputati, non hanno ancora dichiarato il loro sostegno a nessuno dei due blocchi, anche se le trattative sono già iniziate e dureranno alcuni giorni. Se non si riuscisse a formare un governo nei tempi previsti, le prossime elezioni potrebbero svolgersi già in autunno.

Massimo Caviglia

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