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Kabul: eliminato da un drone statunitense il leader di al Quaida. Monito di Biden ai terroristi

Tensione alle stelle – intanto - nello Stretto di Taiwan, per la possibile visita a Taipei di Nancy Pelosi

2 ago 2022

Da anni era un fantasma, sfuggendo sempre alla cattura nonostante una taglia milionaria sulla sua testa. Quando è stato inquadrato dai droni della CIA, pare si trovasse sul balcone di una palazzina in una zona residenziale di Kabul. Poi l'esplosione, che non avrebbe provocato vittime “collaterali”, così almeno assicurano gli Stati Uniti. E' morto a 71 anni Ayman al-Zawahiri: co-fondatore e capo di al Qaida, succeduto a Bin Laden nel 2011; tra gli uomini chiave degli attacchi dell'11 settembre. Il fatto che si trovasse nella capitale afghana lascia ovviamente più di un interrogativo sull'efficacia della campagna ventennale della coalizione internazionale. C'è tuttavia chi ha visto nello scarno comunicato di protesta dei talebani – che hanno lamentato la violazione degli accordi di Doha - la traccia di una sorta di benestare all'omicidio mirato. Secondo indiscrezioni, inoltre, l'edificio dove si trovava al-Zawahiri era di proprietà di una persona vicina a Sirajuddin Haqqani, leader dell'omonimo network jihadista, e figura di spicco del nuovo esecutivo afghano; ma quantomeno “scomoda”, essendo attualmente ricercato dall'FBI. “La mia speranza è che questa azione” consenta alle famiglie delle vittime dell'11 settembre di “voltare pagina”, ha detto dal canto suo Biden. Che si è poi rivolto ai terroristi: “non importa quanto tempo serve, o dove vi nascondete, se siete una minaccia gli Stati Uniti vi troveranno". Risultato importante anche da un punto di vista politico, per il Presidente americano: in forte crisi di consensi con le elezioni di midterm alle porte. E con un dossier scottante tra le mani: l'ormai probabile visita a Taiwan di Nancy Pelosi.

La Speaker della Camera, impegnata in un tour asiatico, ha appena lasciato la Malesia; e la destinazione potrebbe essere proprio Taipei. Dove è stato registrato un allarme bomba all'aeroporto. Un quadro inquietante, insomma, con esercitazioni militari cinesi in corso, e una task force della marina statunitense in avvicinamento a Formosa. Pechino ha annunciato “misure forti e risolute”; diffondendo un video piuttosto eloquente per dimostrare la prontezza della proprie forze armate. La Casa Bianca ha ammonito la Repubblica Popolare a non usare la visita come “pretesto” per alzare il livello della tensione. Ma la colpa è unicamente degli Stati Uniti, ha sottolineato la portavoce del ministero degli Esteri cinese; definendo “sconsiderata e provocatoria” l'iniziativa della deputata dem. Pare aperto ogni scenario, insomma; in una fase storica già pesantemente segnata dal conflitto in Ucraina.





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