IMPEACHMENT

"Kievgate": Giuliani vuole testimoniare al Congresso. "Il Presidente non ha fatto nulla di sbagliato"

"Vorrei raccontare la mia storia", ha aggiunto il legale di Donald Trump, mentre prosegue il terremoto politico determinato dall'avvio dell'indagine per un possibile impeachment del Presidente

Gli analisti sono pressoché concordi nel ritenere poco probabile, in prospettiva, una clamorosa rimozione del Presidente in carica; essendo il Senato in mano repubblicana. Ciò che invece appare possibile – dopo l'avvio della procedura di impeachment – è che sia il front runner dei democratici, Joe Biden, ad uscirne con le ossa rotte. Tanto che qualche malizioso ipotizza si tratti di una “polpetta avvelenata” proveniente dall'”ala sinistra” del partito. Elizabeth Warren, del resto, è già in ascesa nei sondaggi e potrebbe approfittare delle crescenti difficoltà dell'ex vicepresidente di Obama.

“Nessuno in famiglia – si è difeso in queste ore - ha fatto qualcosa di sbagliato”. Ma gli elettori democratici potrebbero percepire comunque in modo negativo la vicenda del figlio, Hunter: già dirigente di una grande azienda ucraina nel settore del gas, nel periodo in cui negli Stati Uniti era al governo il padre. Proprio quest'ultimo chiese a Kiev il licenziamento del procuratore generale che stava indagando sulla compagnia energetica: Viktor Shokin, accusato di essere stato troppo morbido nella lotta alla corruzione. Inevitabile l'ombra di un conflitto di interessi, comunque mai provato.

Resta il fatto che il “competitor” più temuto dai repubblicani, nella corsa alla Casa Bianca, rischia ora di uscire dai giochi. Tutto ciò mentre in casa democratica si accelera sull'impeachment, dopo la pubblicazione della trascrizione della telefonata del 25 luglio fra Trump e Zelensky.

I capi d'imputazione potrebbero essere redatti entro la fine di ottobre. Il legale del Presidente, Rudolph Giuliani, si è detto intanto pronto a testimoniare davanti al Congresso sui suoi incontri con dirigenti ucraini. “Vorrei raccontare la mia storia - ha detto l'ex sindaco di New York -; Trump non ha fatto proprio nulla di sbagliato”. E nel frattempo “cade la prima testa” a seguito del cosiddetto “Kievgate”. Si è dimesso, infatti, l'inviato speciale americano in Ucraina, Kurt Volker.

I più letti della settimana:

Questo sito fa uso di cookie, anche di terze parti, necessari al funzionamento e utili alle finalità illustrate nella privacy e cookie policy.
Per maggiori dettagli o negare il consenso a tutti o alcuni cookie consulta la nostra privacy & cookie policy