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L'Olanda annuncia un mese di lockdown, Londra chiude per una settimana

15 dic 2020
Londra
Londra

È' durato meno di due settimane l'alleggerimento delle misure anti-Covid a Londra. Il ministro britannico della Sanità, Matt Hancock, ha annunciato che da domani la capitale del Regno Unito ritornerà in quasi lockdown per far fronte all'aumento dei contagi. La stretta prevede che la metropoli passi dall'allerta arancione a quella rossa con una nuova chiusura di ristoranti, pub, teatri e alcuni negozi. Il giro di vite, esteso sempre da mercoledì pure alla vicina contea dell'Hertfordshire, resterà in vigore fino al 23 dicembre, quando in tutta la Gran Bretagna - Londra compresa - scatterà un alleggerimento di 5 giorni delle restrizioni in occasione del Natale.

Chiusura in vista delle feste, sulla scia della Germania, anche in Olanda, dove il premier Mark Rutte ha annunciato un lockdown duro per almeno cinque settimane dopo aver constatato che le misure più soft non sono servite ad arginare i contagi. Stop a scuole, negozi non essenziali, musei, teatri e parrucchieri. Bar e ristoranti sono chiusi da metà ottobre e così resteranno. L'annuncio, in diretta televisiva, ha scatenato qualche protesta sotto il palazzo del governo.

Per un Paese che chiude un altro, la Spagna, che guarda al futuro. Il governo di Madrid ha annunciato che inizierà la somministrazione del vaccino anti-Covid dal 4 o 5 gennaio, cioè pochi giorni dopo il via libera dell'Agenzia europea per i medicinali, atteso per il 29 dicembre. Il ministro spagnolo Salvador Illa ha assicurato che con 140 milioni di dosi in arrivo "ci saranno vaccini per tutti" e se il piano va come previsto "tra i 15 e i 20 milioni di spagnoli potrebbero essere vaccinati entro maggio o giugno". In Francia sono partiti questa settimana i primi screening di massa gratuiti alla presenza, nella città di Le Havre, del ministro della Salute, Olivier Véran, che ha presentato l'operazione come un nuovo tentativo di mettere sotto controllo i contagi in vista delle riaperture. Da domani, infatti, i francesi potranno di nuovo circolare senza autocertificazione su tutto il territorio, anche se il numero di casi quotidiani resta lontano dagli obiettivi del governo (5.000 al giorno).

Il programma di test di massa sta invece suscitando polemiche in Austria. Iniziato due settimane fa, allo screening ha partecipato solo il 20% della popolazione dopo due settimane, un numero molto lontano dal 60% previsto dal governo di Vienna. Un nuovo ciclo di test dovrebbe iniziare intorno all'8 gennaio, mentre cominciano a circolare voci sul fatto che il governo potrebbe offrire degli incentivi alla popolazione per sottoporsi al test.


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