Potrebbe essere questione di giorni, se non di ore, l'avvio della paventata operazione di terra in Libano. Le parole di ieri del capo dell'esercito israeliano, in visita alle truppe, lascerebbero pochi margini di interpretazione. Così come i continui raid aerei; sempre più focalizzati – pare – sulla logistica militare di Hezbollah. Nel mirino questa mattina anche depositi di armi nei pressi della località di Tiro. Apparentemente già disarticolata la catena di comando delle milizie sciite; pare vi siano ora tutte le premesse per un'invasione di terra. Non fosse per la presenza ancora dei caschi blu della missione Unifil lungo la linea di interposizione. Ma il disimpegno dei vari contingenti potrebbe essere imminente.
Si è limitato a fotografare la situazione, ieri, Biden; parlando di una possibile guerra su vasta scala in Medio Oriente. Decine di soldati statunitensi, del resto, sono già stati dispiegati a Cipro, in attesa degli eventi. Eloquente, ieri, l'intervento del Segretario Generale ONU, nel corso di una riunione d'emergenza del Consiglio di Sicurezza: “l'inferno si sta scatenando in Libano. Il Paese – ha aggiunto Guterres – è sull'orlo del baratro”. Proprio a New York sarebbero in corso trattative febbrili per evitare che la situazione precipiti definitivamente. Washington e Parigi avrebbero elaborato una proposta per una tregua di 3 settimane, in vista di una soluzione negoziata per la zona di confine. Neppure citata, in questo caso, Gaza; tanto è gravida di conseguenze questa nuova escalation.
Ma i feedback da Israele parrebbero sconfortanti. Lo staff di Netanyahu ha smentito le indiscrezioni di un suo via libera – seppur condizionato – all'accordo. Avrebbe piuttosto dato ordini all'esercito di continuare i combattimenti con tutta la forza. Sulla stessa linea il Ministro degli Esteri Katz. Crescente nervosismo intanto a Teheran; che promette un sostegno al Libano “con ogni mezzo” in caso di fallimento della diplomazia.
Le autorità di Beirut parlano intanto di oltre 80 morti, a seguito dei raid aerei delle ultime 24 ore. Israele – ha tuonato il Premier Mikati, alle Nazioni Unite – sta “violando la nostra sovranità. L'aggressore dice di colpire i combattenti e le armi, ma io assicuro – ha aggiunto – che gli ospedali sono pieni di civili”.