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Liberi ostaggi israeliani e prigionieri palestinesi. Padre Faltas: “Oggi è un giorno di festa”

Padre Faltas parla di “giorno storico di gioia e speranza”. Trump invoca nuovi accordi di pace, mentre al-Sisi prepara una conferenza al Cairo per la ricostruzione di Gaza e la stabilità della regione.

13 ott 2025

Ovazione e applausi per il presidente americano nel giorno della liberazione degli ostaggi israeliani: 20 quelli vivi riaccolti a braccia aperte dai propri cari. Le salme di quelli morti, poco alla volta, tornano a casa. Sono stati consegnati alla Croce Rossa e poi all'Idf. Nel frattempo, Israele libera tutti i detenuti palestinesi previsti dagli accordi, circa 2mila: migliaia di persone li hanno accolti a Ramallah. “È l’alba di un nuovo Medio Oriente”, annuncia trionfante Trump alla Knesset, il parlamento israeliano, invitando Tel Aviv e i Paesi arabi a firmare nuovi trattati di pace, oltre ad annunciare l'inizio della seconda fase degli accordi di pace.

Nel suo lungo discorso ha anche chiesto al presidente israeliano Herzog la grazia per Netanyahu, incriminato nel 2019 per corruzione e frode, definendo la sua assoluzione “un passo verso la riconciliazione nazionale”. Il premier ha ringraziato Trump per il sostegno, ma non si presenta a Sharm el-Sheikh al vertice sul futuro di Gaza, ufficialmente per l’inizio della festività di Simchat Torah.

"Oggi è veramente una grande gioia, una grande festa, un giorno storico, un giorno importante per tutti - commenta padre Ibrahim Faltas, Custodia di Terra Santa -. Tutti sono contenti e speriamo che non torni mai più questa guerra, non torna più la violenza, non torni più la vendetta. E' quello che vogliamo tutti, palestinesi, israeliani, cristiani, musulmani, ebrei. Tutti vogliono la pace in questo momento e speriamo che sia questa l'ultima guerra tra i due popoli. Per il futuro la comunità internazionale aiuti i due popoli per vivere insieme, per una convivenza pacifica, per una stabilità politica per tutti i due popoli".

Intanto, in Egitto, il presidente al-Sisi annuncia per novembre una conferenza internazionale al Cairo per la “rapida ripresa e ricostruzione” della Striscia di Gaza, sottolineando la necessità di “costruire sullo slancio del vertice di pace”. La presidente del Consiglio Meloni incontra al-Sisi e ribadisce l’impegno dell’Italia per la stabilizzazione e la ricostruzione di Gaza, nel quadro di una soluzione fondata su due Stati. Il segretario Onu Guterres auspica: “Ora rispetto degli accordi per la fine dell’incubo”.

Nel video l'intervista a padre Ibrahim Faltas (Custodia di Terra Santa)





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