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Lockdown o non-Lockdown: ecco come si muove l'Europa

di Sara Traversi
30 ott 2020
@pikist
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Sotto il nuovo picco di contagi le Nazioni sono in cerca di una soluzione. Dopo mesi di apparente tregua, il COVID-19 torna a mettere in ginocchio interi popoli e governanti ed esperti di ogni Paese si stanno riunendo per affrontare questa situazione nel modo più appropriato. Dopo un primo lockdown di marzo, tanto efficace quanto “brutale”, i diversi Stati stanno intraprendendo vie diverse, differenziandosi tra chi approva una nuova “chiusura totale”, chi non la esclude e chi sta sperimentando altre misure. Tra i più “drastici” troviamo Francia e Germania, le quali hanno già annunciato l'avviamento di un nuovo effettivo lockdown: Angela Merkel ne annuncia una versione light che partirà il 2 novembre, lasciando aperto solo scuole e asili; mentre il presidente francese ha approvato un blocco totale che inizia il 30 ottobre fino al 1 dicembre.

Tra le Nazioni che, per ora, non vogliono attuare misure così restrittive troviamo l'Italia, il cui presidente del Consiglio, Conte, ha smentito l'intenzione di avviare un lockdown nazionale emanando nuove misure e coprifuoco. Non si esclude però, in caso di non efficacia, una nuova chiusura. Nella stessa situazione troviamo la Croazia che vede, nelle misure intermedie, il giusto mezzo verso un miglioramento. Gran Bretagna e Russia si dichiarano contrarie alla chiusura nazionale, sottolineando l'importanza della salvaguardia e salute umana ma considerando un lockdown troppo dannoso: “Non stiamo pianificando misure restrittive radicali che porterebbero alla chiusura completa dell'economia e delle operazioni aziendali" dichiara il presidente russo Putin. Esterna a questi pensieri, la Spagna, cerca di affrontare l'estrema crescita di contagi nella Nazione con una proroga di altri 6 mesi dello “stato di emergenza” e avvia una chiusura regionale, lasciando nelle mani delle singole Comunità il controllo di limitazione dei movimenti. Nella speranza che ognuna di queste decisioni porti almeno ad un miglioramento della situazione attuale, l'Unione Europea guarda già al futuro: mettere in piedi un sistema per evitare un terzo lockdown.


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