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Mariupol, ultimatum scaduto. Nessuna resa ucraina

20 apr 2022

Il cuore della guerra oggi è a Mariupol. L'esercito russo ha invitato le forze ucraine asserragliate nell'acciaieria Azovstal ad arrendersi entro le 13. Questo il messaggio straziante di un comandante della marina di Kiev:  “Questo è il nostro appello al mondo. Potrebbe essere l'ultimo della nostra vita. Probabilmente stiamo affrontando i nostri ultimi giorni, se non ore. Il nemico ci supera di 10 a 1. Hanno il vantaggio nel cielo, nell'artiglieria, nelle  forze a terra, nell'equipaggiamento e nei carri armati". Nella città martoriata di Mariupol seimila i civili da evacuare grazie a un accordo per un corridoio umanitario. L'altro fronte caldo è ad est, nel Donbass, dove la Russia ha portato a 78 i battaglioni sul campo, attaccando lungo un fronte di 480 chilometri. Mosca precisa che non verranno usate armi nucleari. L'obiettivo è controllare Donetsk, Lugansk e l'intero Donbass, mantenendo un collegamento terrestre con la Crimea. Il Cremlino annuncia poi di aver consegnato all'Ucraina una proposta chiara per riprendere i colloqui e di attendere una risposta. Zelensky è tornato a chiedere aiuti militari, ammonendo: “Se avessimo tutte le armi che avevamo chiesto, la guerra sarebbe già finita”. Oltreoceano gli Stati Uniti potrebbero annunciare nuove sanzioni contro la Russia nei prossimi giorni e un nuovo pacchetto di armi da 800 milioni. La presidente della Commissione Ue Von der Leyen ha fatto sapere che le sanzioni saranno irrigidite e ha aperto a un tetto al prezzo del gas. Mentre il Cremlino ha espulso 37 diplomatici europei in risposta alle misure analoghe prese nei confronti dei rappresentanti russi. 





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