Medio Oriente: in corso negoziati per un'ulteriore proroga della tregua a Gaza

Crescono intanto le tensioni in Cisgiordania. All'ONU riunione del Consiglio di Sicurezza; Guterres torna ad insistere sulla soluzione dei “due Stati” come via d'uscita strutturale alla crisi

Apparentemente agli antipodi le posizioni dei belligeranti riguardo l'attuale pausa dei combattimenti. Per la macchina propagandistica di Hamas è di per se una vittoria; ed un'occasione per rigenerare le proprie forze. Non per niente starebbero spingendo per un ulteriore break di 4 giorni. Mirano invece ad un definitivo annientamento delle fazioni armate di Gaza i vertici israeliani. Dopo il trauma del 7 ottobre vi è infatti la necessità di ristabilire il principio di deterrenza: garanzia esistenziale per lo Stato Ebraico. “Non c'è possibilità che non si torni a combattere fino alla fine”, ha tuonato oggi Netanyahu. Che insiste dunque sulla temporaneità della tregua, in scadenza proprio oggi; dopo la proroga di due giorni per consentire il rilascio di un'altra ventina di ostaggi e di un numero triplo di detenuti palestinesi. Fino ad ora l'intesa ha funzionato, consentendo alla gente dell'exclave di respirare, dopo un mese e mezzo di lutti e distruzioni. Si rischia peraltro una crisi umanitaria potenzialmente catastrofica. Dall'altra parte il sollievo per il ritorno a casa di decine di persone rapite. Al contempo una notizia tragica, pur priva di conferme indipendenti, provenendo da fonti delle Brigate Al Qassam. L'ala militare di Hamas ha parlato della morte di due fratellini israeliani di 10 mesi e 4 anni, e della loro madre; attribuendo la causa ad un precedente bombardamento di Tsahal. A Tel Aviv – dove la vicenda della famiglia aveva suscitato una forte reazione emotiva – vi è chi spera sia tutto falso. Al Arabiya sottolinea come l'annuncio pesi sui negoziati in corso per estendere la tregua. I media egiziani avevano parlato di trattative per altri due giorni, alle medesime condizioni. Mentre fonti politiche israeliane avrebbero indicato un tempo massimo di 10 giorni, prima di riprendere le ostilità. Da Washington, nelle scorse ore, aperture invece ad un cessate il fuoco duraturo. Nel frattempo potrebbe tuttavia definitivamente precipitare la situazione in Cisgiordania. Rivendicata dalle forze israeliane l'eliminazione di due leader delle Brigate Jenin, emanazione della Jihad islamica. Nel corso dell'operazione sarebbero tuttavia rimasti uccisi anche due minori palestinesi. Secondo l'IDF avrebbero lanciato esplosivi. Tensione altissima. All'ONU oggi una riunione del Consiglio di Sicurezza. “Serve un vero cessate il fuoco umanitario”: questo l'appello accorato di Guterres, che è tornato a ribadire la necessità di una road map verso la soluzione a “due Stati”, come via d'uscita strutturale della crisi.

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