
Nella notte tra domenica e lunedì, la marina militare israeliana ha bloccato e abbordato la Madleen, una piccola imbarcazione della Freedom Flotilla Coalition, che cercava di portare cibo e beni essenziali alla popolazione di Gaza, da mesi colpita da forti restrizioni umanitarie. A bordo c'erano 12 attivisti internazionali, tra cui l'attivista svedese Greta Thunberg e l’europarlamentare francese di origini palestinesi Rima Hassan. Tutti sono stati fermati e verranno espulsi verso i rispettivi paesi. La barca è stata scortata nel porto israeliano di Ashdod.
L’account ufficiale del ministero degli Esteri israeliano su X ha scritto: «Tutti i passeggeri dello “yacht dei selfie” sono sani e salvi. Sono stati riforniti di panini e acqua. Lo spettacolo è finito».
Partita il 1° giugno da Catania, la Madleen rappresentava un gesto di solidarietà simbolico e una denuncia contro le politiche israeliane di chiusura della Striscia. Secondo Tel Aviv, l'iniziativa sarebbe stata una mera operazione di propaganda, ma il materiale trasportato – seppur minimo – sarà comunque esaminato e potenzialmente inoltrato nella Striscia.
Israele aveva già bloccato totalmente gli ingressi di aiuti tra marzo e maggio. Ora i passaggi sono parzialmente riaperti, ma la distribuzione è gestita dalla Gaza Humanitarian Foundation, un'organizzazione creata da Israele, contestata da molte ONG internazionali che la accusano di strumentalizzare la fame come mezzo di controllo.
Non è la prima volta che la Freedom Flotilla tenta di rompere il blocco: una missione simile a maggio era stata ostacolata da un attacco con drone al largo di Malta. Nel 2010, il precedente più grave: l'abbordaggio della nave Mavi Marmara si concluse con dieci morti.